Camorra, cresce la tensione a “Cavalleggeri” per le imminenti scarcerazioni

camorra napoli polizia vicoliCresce la tensione a Napoli nel quartiere “Cavalleggeri” per l’imminente scarcerazione del boss Alessandro Giannelli: la notte scorsa sarebbero stati visti due scooter con quattro individui armati e a volto scoperto ronzare in prossimità del bar gestito dal padre di Giannelli. Secondo alcune indiscrezioni trapelate da ambienti investigativi della polizia di stato gli uomini sembravano cercare qualcuno, come avrebbe testimoniato un passante in quel frangente in transito sul posto.

L’episodio giunge all’indomani di una stessa effettuata sempre a Cavalleggeri in cui due uomini in sella ad uno scooter avevano esploso numerosi colpi di pistola contro una finestra della casa di un congiunto di Giannelli. Gli inquirenti non avrebbero dubbi: è aria di guerra. In queste ore i carabinieri stanno battendo la vicina Bagnoli per assicurare alla giustizia il boss latitante Felice D’Ausilio. D’Ausilio avrebbe le ore contate: “radio mala” aveva addirittura parlato delle rivelazioni di un pentito ex fedelissimo dei D’Ausilio in merito all’attuale nascondiglio del boss. Il gruppo Giannelli intanto (nessuna sentenza parla di clan) sarebbe pronto a rispondere alle provocazioni dei D’Ausilio : Alessandro Giannelli non avrebbe digerito il tentato omicidio messo in essere contro il figlio in quel di Cavalleggeri tempo addietro. Solo la scaltrezza e le capacità sceniche del ragazzo evitarono ai killer di portare a termine con successo la missione di morte.

Un brutto episodio a cui il ragazzo, medicatoad un braccio presso l’ospedale San Paolo, rispose immediatamente su Facebook accusando i suoi aggressori di incapacità e di infamia. Una provocazione vera e propria, un ribadire la leadership criminale di Alessandro Giannelli nella zona con tanto di promesse vendette. Un guanto di sfida lanciato in un contesto camorristico ben diverso dal vecchio sistema: ormai le regole sono saltate tutte, ci si ammazza ovunque e a qualsiasi ora del giorno senza badare all’età o al sesso di chi si ha davanti al grilletto. Baby ras, spesso cocainomani consumati, con efferata violenza terrorizzano Napoli decisi a spodestare definitivamente le storiche famiglie di camorra.

Una guerra aperta senza confini con alleanze che cambiano di ora in ora e tradimenti eccellenti. In questo caos i più forti, al momento i Mazzarella di San Giovanni a Teduccio e gli scissionisti di Secondigliano, tenterebbero il colpo grosso, ovvero la progressiva conquista dell’intera città grazie ad alleanze strategiche nei vari quartieri. Un inferno per gli onesti cittadini che temono di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato. Le forze dell’ordine sono ostacolate nel loro lavoro dall’omertà che ancora protegge i camorristi. Occorre investire nella prevenzione per riconquistare la fiducia della gente e avvicinare le vittime di camorra alle istituzioni. Della serie: da soli non si può combattere con successo il crimine organizzato ma solo subirlo.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.