Era scritto nell’aria, si sentiva come fosse un vento, un qualcosa che doveva arrivare, forse da Portici? o dal Giraud? E’ andato tutto così come si immaginava. Il Giraud seppur non pieno come ai bei tempi, ha esultato tante volte.
Claudio De Rosa, da oltre trenta metri, s’è inventato un lob che con eleganza, s’è calato in rete, sorprendendo non solo il portiere, ma esaltando lo stadio. Sono poi arrivate le notizie dell’altra gara e nuova esplosione, poi Gallo, inoperoso, ha dato il giusto mordente alla gara, un piccolo errore ed era pareggio.
Ma devo dire che anche in quel caso la torcida savoiarda, ha continuato a credere al primo posto. Era troppo importante e bisognava lottare.
Da lontano il risultato era ormai del Portici, se si vinceva, il primo posto sarebbe stato solo Savoia, ma il tempo passava, i minuti scorrevano veloci ed il Barano seppur ridotto in dieci, lottava strenuamente su ogni pallone, addirittura non disdegnando qualche sortita in contropiede, ma cosa non ti va a combinare quel ragazzino di nome Claudio: si ripete con un tiro bellissimo che va ad insaccarsi nella rete, facendo esplodere il Giraud.
Questo è il calcio, il più bel gioco che l’uomo abbia saputo inventare, gioie, sussulti, speranze, ansia e poi all’improvviso… felicità. Ma è solo una partita, ora si torna alle nostre cose, il familiare che non sta bene, il lavoro che non si trova, i servizi che non esistono, si, vero… ma almeno ha vinciut ‘o Savoia.
Ernesto Limito