Da due giorni ormai sono presenti su tutti i social network e nelle tavole di tutte le famiglie di Castellammare: stiamo parlando ovviamente del torroncino “dei morti”, usanza antichissima che si ripete ogni anno nella città delle acque.
Tuttavia, bisogna fare una distinzione fra il torroncino “dei morti” campano e quello stabiese. Il primo infatti è ricoperto da cioccolato e mandorle e ha un significato molto simbolico: la nuda terra che inghiotta la vita. Inoltre ha una forma particolare che viene denominata “ll’uosso ‘e muorto”.
Quello stabiese invece, è totalmente diverso. Questo “osso” si trasforma in un cuore e viene regalato alla proprio fidanzata, moglie, o semplicemente amica come segno di affetto. Perchè la tradizione a Castellammare è diversa? Semplice, come raccontano i colleghi di Libero Ricercatore, perchè ci sono altre credenze e soprattutto altre leggende.
Quella più accreditata riguarda una coppia di giovani amanti. Si narra infatti che la donna, una certa Antonietta, avrebbe manifestato al suo ragazzo, Alfonso, tutta la sua tristezza per i giorni del 1 e del 2 novembre, con una frase simbolo: “Come sono amari questi giorni!”. Alfonso, allora, deciso a rendere felice la donna, le regalò il torroncino a forma di cuore. Gesto che poi venne copiato da altri suoi contemporanei fino a diventare una vera e propria tradizione.
E’ questa fra le tante, quella che ha avuto maggiore successo nel tempo e che viene tramandata di generazione in generazione. Ed è così che anche quest’anno migliaia di cittadini stabiesi hanno deciso di omaggiare la propria amata con un gesto simbolico, per combattere la tristezza di questi giorni. Castellammare è speciale anche per queste tradizioni.