Domenica, primo novembre 2016, le guardie giurate zoofile e venatorie del nucleo di Napoli dell’EMPA, hanno svolto una giornata di attività di controllo dei fenomeni di bracconaggio e dei reati ai danni dell’ambiente.
Le guardie si sono recate nel territorio di Cavano alla Via Scotta e durante il pattugliamento, avendo udito un canto di uccelli, si sono avvicinate per effettuare un controllo più approfondito. Arrivati nei pressi, in una strada interpoderale, notavano una persona che stava chiaramente effettuando il reato di uccellagione. In particolare si notava un appostamento temporaneo. Alla vista degli agenti il bracconiere si dava alla precipitosa fuga facendo perdere le sue tracce, lasciando sul posto tutti gli attrezzi per esercitare l’uccellagione: un ricevitore con all’interno sette cardellini, appena catturati (la specie del cardellino, Carduelis carduelis, è in via di estinzione ed è altamente protetta da una serie di leggi nazionali ed internazionali).
Inoltre altri due cardellini erano legati sotto il ventre ed erano utilizzati come richiami per attirare i propri simili selvatici, successivamente liberati. Questo metodo infligge grandi sofferenze ai poveri cardellini, senza nessuno scrupolo da parte del bracconiere.
A questo punto le guardie EMPA hanno contattato i carabinieri della tenenza di Caivano, che prontamente sono intervenuti sul posto. Una volta accertato lo scenario delittuoso hanno proceduto, in collaborazione, al sequestro delle reti, della gabbia, degli animali e di tutti gli altri strumenti illegali.
La fauna (complessivamente 11 cardellini) è stata liberata in luogo idoneo alla presenza dei carabinieri, delle guardie zoofile e venatorie come previsto dall’Art.28 Legge 157/92, al fine di ridurre ulteriori ed inutili sofferenze subite a seguito della traumatica cattura.