Caso di Tiziana Cantone: la Procura della Repubblica di Napoli ha chiesto l’archiviazione nei confronti di quattro persone che erano state querelate lo scorso anni per diffamazione da Tiziana, la 31enne napoletana che si suicidò dopo la diffusione in rete di alcuni video hard che la ritraevano in rapporti intimi con alcuni uomini.
Secondo l’accusa originaria, gli indagati erano stati accusati dalla Cantone di aver diffuso i video, una dichiarazione poi modificata in un successivo interrogatorio.
La richiesta di archiviazione è stata avanzata dal pm Alessandro Milita, titolare del fascicolo coordinato dal procuratore aggiunto Fausto Zuccarelli. Sulla vicenda è in corso un’altra inchiesta, condotta dalla Procura di Napoli nord, per l’ipotesi di istigazione al suicidio.
“Il lavoro della Magistratura va rispettato, ma la scelta di chiedere l’archiviazione nei confronti degli amici di Tiziana Cantone che diffusero i video hot di Tiziana Cantone lascia molti dubbi e altrettante domande senza risposta”.
Lo hanno detto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, e Gianni Simioli de ‘La radiazza’, per i quali “forse, anche alla luce del suicidio di Tiziana, sarebbe stato più giusto, anche per onorare la sua memoria, chiedere di arrivare a un processo per capire se e quali responsabilità ci siano state in questa vicenda da parte di chi è entrato in possesso, per primo, di quei video”.