“Zona Mercato” di Napoli: con l’arresto del boss, pregiudicati in fuga

piazza-mercato-napoliPregiudicati in fuga dalla zona Mercato a Napoli: si temono ritorsioni anche mortali dopo l’arresto eccellente del boss Vincenzo Mazzarella (alias Harry Potter). In particolar modo, a darsela a gambe dalla zona sarebbero stati pregiudicati residenti in via Savarese.

Gli investigatori della polizia sarebbero vicinissimi all’identificazione dei responsabili del raid messo in essere in vico Campagnari la scorsa settimana: nell’occasione numerosi colpi di pistola sarebbero stati esplosi da individui a bordo di potenti moto che, secondo attuali ricostruzioni degli inquirenti, non avrebbero voluto colpire (come  accaduto) auto in sosta sul posto ma probabilmente un individuo che sarebbe riuscito abilmente a nascondersi proprio tra le vetture. Alcuni testimoni avrebbero raccontato alla polizia di aver visto sparare da moto in movimento, il che farebbe pensare ad un agguato fallito ai danni di qualche pezzo da novanta residente nella zona.

Questo spiegherebbe la fretta dei killer che non avrebbero avuto il tempo di  inseguire il bersaglio, forse per il sopraggiungere di guardia spalle in difesa della vittima a loro volta armati. Un dato sembra ormai certo: al Mercato è guerra aperta tra vecchie famiglie di camorra e giovani ras pronti a tutto pur di imporsi criminalmente nel centro di Napoli. Lo si intuirebbe, secondo gli inquirenti, anche dalle modalità offensive usate negli agguati e nelle stese. Potenti moto o scooter con a bordo sicari poco più che adolescenti e spesso in evidente stato di agitazione: cocainomani consumati a discapito della giovanissima età e ben lontani dalle figure dei killer professionisti della Nuova Famiglia.

Un riciclo generazionale tra delinquenti per il controllo delle piazze di spaccio, del gioco d’azzardo, della prostituzione e del racket nel cuore storico della città e nella zona Mercato. I residenti assistono da spettatori impauriti a questa mattanza senza fine, nel terrore di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato. A complicare il lavoro degli investigatori, il muro di omertà che da sempre protegge i camorristi, soprattutto in certi quartieri di Napoli. Realtà fatiscenti dove l’ignoranza e la miseria regnano sovrane, in cui si confonde la paura con il rispetto e la vergogna con l’onore.

Contesti sociali abbandonati dalle istituzioni dove vige la legge del più forte, dove per contare qualcosa devi appartenere a qualcosa di più grande, per non finire nel calderone dei tanti insignificanti “nessuno”. Implosione miserabile di una città dai natali celeberrimi per decenni, violentata da criminali senza scrupoli, politici e amministratori incapaci quando e se non collusi con il malaffare. Della serie: scopriremo pure l’acqua calda ma ci lusinga l’idea di sottolineare sempre con onestà determinati passaggi storicamente infelici per Napoli.

Alfonso Maria Liguori

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