Sicuramente si tratta di un punto importantissimo per la città di Castellammare che attualmente conta circa dieci immobili confiscati da dover riutilizzare per scopi sociali o istituzionali. A causa, però, di una politica non certo costante (e molto spesso lontana da queste problematiche), molti di questi beni sono totalmente abbandonati a se stessi.
Tuttavia, l’assessore Rubino, che rappresentava il Comune di Castellammare (il sindaco e vicesindaco erano impegnati nel consiglio comunale), ha spiegato che “c’è tutta la volontà per riutilizzare questi immobili. In un terreno sequestrato nella zona collinare dovrebbe essere istituito un canile mentre negli altri immobili stiamo vedendo meglio. Ribadisco che noi siamo aperti a tutti: se qualche associazione ha un progetto serio, noi lo prendiamo in considerazione ma, purtroppo, e mi fa male dirlo, ad ora sono poche le persone che bussano alla mia porta”.
Alcuni di questi beni riguardano un appartamento in corso Garibaldi, un altro in corso Vittorio Emanuele e anche un altro, a Scanzano, che comprende anche un garage. Altri sono divisi nelle zone diverse della città e non hanno ancora una ricollocazione. L’Asharam, comunque, è un esempio da seguire: mentre se prima nella casa di Santa Caterina si decidevano gli omicidi da compiere, adesso si parla di pace e di lotta alla camorra. Un netto passo avanti.
Nel dibattito, comunque, sia Pisano che D’Amore hanno chiesto aiuto all’amministrazione comunale e alle forze dell’ordine (presenti sia carabinieri che guardia costiera) per poter fronteggiare le difficoltà che ogni giorno si presentano. In particolare, però, è stato importante il commento del magistrato Di Lorenzo: “E’ fondamentale riuscire a riutilizzare un bene confiscato perchè è l’ultimo atto nella lotta alla camorra. In Italia ci sono 17000 immobili sequestrati e la Campania è al secondo posto: molti di questi beni però sono totalmente abbandonati”.
Al termine dell’incontro, l’ANM, nella persona di Fabio Di Lorenzo, ha consegnato all’Asharam Santa Caterina una piccola offerta per conto di tutti i magistrati napoletani che hanno preso a cuore le sorti della casa della pace. Una sinergia, quindi, che si è venuta a creare fra Libera, Asharam e l’ANM.