Appena una settimana fa c’è stato il primo flusso migratorio consistente di tordi (cacciabili) e fringuelli (protetti). Ai primi freddi l’avifauna migra da nord a sud in cerca di luoghi più caldi. Gli uccelli viaggiano assieme per ottimizzare gli sforzi e seguire una rotta comune … sono numerosi … e il tiro al bersaglio per i cacciatori è facile. Una volta avvistato il primo drappello di “migranti alati” tra i cacciatori c’è il passaparola. Il tempo di imbracciare la carabina e si fiondano all’alba sui posti strategici, che ben conoscono, per effettuare la carneficina. Se poi si “abbatte” anche qualche fringuello, o altra specie, fa niente … tanto nessuno se ne accorgerà … e fa ancora meno se in mezzo alla traiettoria di tiro c’è qualche casa … con relativi abitanti!!!
Numerose sono le segnalazioni e le proteste giunte al WWF, da parte di cittadini stanchi di dover passare le notti insonni a causa dei richiami, che echeggiano a tutto volume per l’intera nottata, o di doversi destare all’alba di soprassalto per i colpi esplosi fuori casa e i piombini che colpiscono tetti e finestre. E’ accaduto, tra le tante località, anche a Torvillo, nel comune di Massa Lubrense, in una zona dove i fili elettrici per i fonofili sono da sempre interrati in profondità per centinaia di metri nella montagna e dove reti, trappole e gabbie fuorilegge sono utilizzate ormai da mezzo secolo.
Qui una famiglia, che ormai convive col sottofondo perenne dei richiami notturni, dopo che i pallini dei cacciatori hanno colpito un bambino ed anche l’anziano genitore, hanno deciso di dichiarare guerra al bracconaggio e alla “atavica tradizione” di sparare quando, dove e come si vuole, denunciando i fatti alle forze dell’ordine. La risposta dei cacciatori fuorilegge non si è fatta attendere. Con un gesto criminoso hanno provveduto a “imprigionare” i denuncianti allocando un robusto catenaccio e catena al cancello di casa e posizionando un cartello minaccioso con su scritto: “State esagerando un poco troppo … questo è solo un avvertimento state attenti in futuro!! A cap e na sfoglij e cipoll…”
“Evidentemente quella di taluni cacciatori di sicuro lo è!!! – commenta Claudio d’Esposito Presidente del WWF Terre del Tirreno – e deve aver avuto la stessa “capa” anche il cacciatore che, in località Colli S. Pietro, nel comune di Piano di Sorrento, ha tirato giù a colpi di doppietta, interrompendone il lungo volo verso i quartieri di svernamento in Nord Africa e nel Medio Oriente, uno stupendo esemplare di Albanella Reale (Circus cyaneus), una specie a rischio d’estinzione e particolarmente protetta ai sensi della legge 157/92. L’animale in difficoltà è stato avvistato da alcuni cittadini che hanno immediatamente allertato il WWF che ha provveduto a recuperare l’animale ferito ad un’ala e recapitarlo al CRAS del Frullone di Napoli per le cure.
A volte abbiamo la netta sensazione che la lotta sia impari: da una parte centinaia di vagabondi armati con licenza di spargimento di piombo … dall’altra uno sparuto gruppo di guardie e ambientalisti a contrastarli … il rapporto è 1000 a 1!!!
Quelli citati sono solo alcuni recenti esempi dei danni che può fare la caccia esercitata senza regole e controlli. Nel caso dell’Albanella è assolutamente impossibile confondere un uccello rapace con un’apertura alare di oltre un metro con qualsiasi altra specie. Questo ci dovrebbe far riflettere sulla professionalità e la civiltà inesistente da parte di diverse persone che continuano ad imbracciare indebitamente e pericolosamente un’arma da fuoco. In quanto alle minacce ai cittadini, che non tollerano più tali atteggiamenti arroganti e fuorilegge, ci aiutano a comprendere come la caccia “fuori controllo” possa portare ad imprevedibili ed estreme conseguenze. A questo punto riteniamo che la risposta dello “stato” non possa più farsi attendere!!!”