Legalizzazione della cannabis, le ragioni del sì spiegate a Pomigliano d’Arco

locandina-legalizziamoUn convegno su un tema di grande attualità, organizzato da un’associazione che mai si è sottratta ai suoi obiettivi dichiarati, quelli di informare e sensibilizzare l’opinione pubblica locale su temi di grande rilevanza giuridico-sociale.

Lunedì 7 novembre La Distilleria – Culture District di Pomigliano d’Arco ospiterà a partire dalle ore 18:30 l’incontro dal titolo “Legalizziamo? Le ragioni del SI”, messo in calendario dall’associazione Giovani Giuristi Vesuviani e volto a presentare in maniera diretta ed esaustiva le ragioni alla base della scelta che ispira la legge in materia di legalizzazione della coltivazione, della lavorazione e della vendita della cannabis e dei suoi derivati, che vede tra i firmatari il senatore Benedetto Della Vedova e l’onorevole Rita Bernardini.

Entrambi i parlamentari saranno presenti al convegno di lunedì insieme a Francesco Urraro, Presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Nola, a Giuseppe Alterio, dei Radicali Italiani, a Michele Tufano, capogruppo del Partito Democratico di Pomigliano d’Arco, e a Michele Coppola e Vincenzo Coretti, associati di GGV. «Riguardo alla diffusione e al consumo di droghe leggere, ad oggi, l’Italia dispone di leggi scarsamente efficaci.

La Direzione Nazionale Antimafia sostiene che la repressione del mercato delle droghe leggere è del tutto inefficace e che occorre pensare a strategie alternative, come la depenalizzazione» ha messo in evidenza Salvatore Del Giudice, presidente della giovane e attiva associazione e anch’egli atteso lunedì per i saluti di rito prima dell’avvio della discussione. Ebbene, atteso che in Italia si stimano oltre 4 milioni di consumatori di hashish e marijuana per un mercato che oscilla tra gli 8 e i 12 miliardi di euro, la tassazione potrebbe essere una strada efficace, anche per il bilancio pubblico.

È da queste considerazioni che parte la proposta di legge che sarà oggetto di approfondimento a Pomigliano d’Arco e che intende inserire il nostro Paese nel solco tracciato da tanti altri Stati, nei quali la legalizzazione non si è tradotta in un aumento dei consumatori, bensì in una riduzione dei profitti criminali e nell’incremento delle entrate fiscali.

«Una questione largamente dibattuta che non ha mancato di suscitare polemiche e contestazioni, sia da un punto di vista strettamente legato alla salute pubblica che su quello del contrasto alla criminalità organizzata: il convegno da noi organizzato rappresenta sicuramente l’occasione per comprendere finalmente e senza equivoci le ragioni a fondamento della proposta di legalizzazione» hanno concluso i Giovani Giuristi Vesuviani.

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