Cibo e cultura, emozioni senza tempo. L’area archeologica di Pompei ha ospitato sabato mattina la manifestazione “Eatstory – da noi il cibo ha una storia”, un progetto che permetterà ai turisti di rivivere atmosfere e sensazioni del passato, condividendo attività di coltivazione, trasformazione e conservazione dei prodotti locali.
L’inaugurazione dell’iniziativa è avvenuta alla presenza di Luigi Curatoli, Direttore Generale del Grande Progetto Pompei, di Massimo Osanna, Soprintendente per i Beni Archeologici di Pompei, Roberto Moncalvo, Presidente Coldiretti e di Dario Franceschini, Ministro per i Beni e le Attività Culturali.
“Siamo passati da un’immagine negativa a una immagine molto positiva di riscatto e rilancio, grazie al lavoro del soprintendente Massimo Osanna insieme con i generali del Grande Progetto Pompei” – ha affermato il ministro Dario Franceschini, che ha inaugurato l’evento, organizzato da Coldiretti.
A tale proposito, il Ministro ha fatto riferimento al terremoto del centro Italia, ribadendo con forza che “la ricostruzione dei luoghi colpiti dal sisma conoscerà lo stesso riscatto che ha avuto Pompei”.
La collaborazione tra la Direzione Generale del “Grande Progetto Pompei”, la Soprintendenza Speciale di Pompei e la Coldiretti, nel più ampio quadro del rilancio economico-sociale e la riqualificazione urbanistica-ambientale e del potenziamento dell’attrattività turistica, ha avuto come scopo l’adozione di un’iniziativa che potesse coniugare il turismo culturale con la valorizzazione delle specificità agroalimentari del territorio, anche attraverso la conoscenza della storia di queste ultime e della loro evoluzione nel tempo, fino a giungere alle eccellenze dei nostri giorni.
Grazie a questa iniziativa, che intende mettere sinergicamente in campo risorse e professionalità, il turista potrà visitare gli scavi e degustare i prodotti agroalimentari locali, acquisendo informazioni sulla loro origine, scoprendo come 2000 anni fa si mangiasse in modo assai simile ad oggi, seppure i prodotti subissero una lavorazione differente.
La manifestazione che si è tenuta sabato mattina nel Quadriportico dei Teatri (o Caserma dei Gladiatori) potrebbe proseguire, durante il prossimo anno, negli altri siti archeologici dell’area vesuviana, per coniugare l’attrazione culturale con quella enogastronomica attraverso il rilancio delle imprenditorialità agricole.
Il professor Osanna ha sottolineato come, attraverso il cibo, il passato, il presente ed il contemporaneo si siano incontrati ancora una volta, e proprio a Pompei dove, come scriveva Théophile Gautier nel 1852, «due passi separano la vita antica dalla vita moderna”.
Agnese Serrapica