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Meteo: temporali e trombe d’aria sempre più forti e frequenti

 

In Marocco, in queste ore, i rappresentanti di numerose nazioni stanno discutendo di futuro. Il futuro dell’umanità. Dal 7 al 18 Novembre 2016 il paese africano ospita, infatti, la 22esima Conferenza Onu sul clima (Cop22).

Nelle stesse ore lungo la costa tirrenica dell’Italia si contano le vittime e i danni materiali di una violenta ondata di maltempo che ha avuto il suo momento distruttivo domenica scorsa, quando le cittadine di Ladispoli e Cesano, litorale laziale, sono state colpite e seriamente danneggiate da una violenta tromba d’aria.

Raffiche di vento  a oltre 150 chilometri orari, pioggia torrenziale, alberi sradicati, abitazioni sventrate dalla furia degli elementi, morti, feriti e tanta, tantissima paura per qualcosa a cui non siamo abituati. A destare preoccupazione non è il fenomeno meteorologico in sé, temporali e trombe d’aria si sono sempre verificati, quanto la potenza, sempre maggiore, e la frequenza, molto ravvicinata, di questi eventi estremi.

Non è un caso che mentre Ladispoli e Cesano venivano severamente colpite un’altra tromba d’aria ha destato grande allarme e preoccupazione in Costiera amalfitana, e fenomeni simili si sono verificati nei mesi scorsi anche nel Golfo di Napoli al largo di Ischia e Capri (Agosto 2016) e a Rovigliano tra Torre Annunziata e Castellammare di Stabia (Marzo 2016), giusto per limitare il discorso alle coste campane.

Il formarsi di un potente temporale e di una tromba d’aria sono direttamente connessi al riscaldamento globale. L’acqua del mare sempre più calda,  il bacino del Mediterraneo ha subìto un incremento di oltre 1 grado di temperatura negli ultimi decenni, cede alla bassa atmosfera una grande quantità di energia ed umidità. L’aria calda e umida dal mare sale rapidamente verso l’alto raffreddandosi e ritornando velocemente in basso, i possenti moti ascensionali danno luogo alla formazione di minacciosi comulonembi e relativi fenomeni temporaleschi, che possono degenerare nei distruttivi vortici.

Dal summit marocchino dovrebbe uscire una strategia comune a tutte le nazioni per tenere testa al riscaldamento globale. L’augurio di tutti è che ciò avvenga tuttavia, anche qualora l’accordo arrivasse i benefici non sarebbero immediati, il cambiamento climatico già in atto porterà nei prossimi anni temporali e trombe d’aria sempre più forti e frequenti. Individuata la minaccia è dovere delle istituzioni e dei cittadini prepararsi, in tempo utile, per limitare i danni.

Ferdinando Fontanella

Twitter: @nandofnt

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