“Saremo particolarmente vigili a che le piante utilizzate – ha commentato il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli – restino in vita per tutto il progetto per poi essere ripiantate nei vari quartieri di Napoli. Non comprendiamo quindi il significato della protesta messa in essere da chi per anni ha taciuto dinanzi a situazioni ben più gravi, a cominciare dagli abusi edilizi che hanno scempiato la città. Una polemica fine a se stessa che non ha nulla a che fare con la tutela dell’ambiente ne con il benessere della comunità”.
A queste dichiarazioni fanno eco le parole di Pasquale Aumenta, fondatore della società “Italstage”, ideatrice del progetto: “La struttura N’Albero da realizzare alla Rotonda Diaz vuole essere un’occasione concreta per attirare in città migliaia di visitatori a costo zero per la città. Puntiamo a superare le 100mila presenze: l’ iniziativa susciterà notevole interesse a livello internazionale riaccendendo i riflettori in positivo sull’immagine della città. Il tutto sempre nel rispetto delle leggi, delle istituzioni competenti e della salvaguardia ambientale dei luoghi. La risposta degli sponsor è stata eccezionale così come la qualità del materiale, proveniente direttamente dalla Germania, con il quale sarà realizzata la base della piramide.
Dalla Norvegia invece arriverà l’ascensore che consentirà ai visitatori di ammirare il panorama da diverse altezze della struttura (si parla di 4, 8 e 30 metri). Siamo certi della riuscita di un’iniziativa che farà onore a Napoli segnando l’inizio, ci auguriamo tutti, di progetti destinati ad apportare benessere e lavoro in città. Al bando quindi le polemiche inutili, le invidie e gli allarmismi infondati costati già alla città negli anni un prezzo altissimo”.
A giudicare dalla mole del progetto e dalla professionalità di chi lo porrà in essere i presupposti per un successo ci sono tutti: i napoletani dovranno ora dare prova di civiltà e collaborazione con gli organizzatori e l’Ente Comune al fine di contribuire al felice esito di un avvenimento destinato forse a cambiare il volto del Natale a Napoli.
Alfonso Maria Liguori