Tentata rapina in via Napoli a Pozzuoli, o forse altro. Nel primo pomeriggio due uomini a volto coperto su uno scooter di grossa cilindrata avrebbero affiancato una vettura tipo “Mercedes” e dopo aver bloccato il conducente il passeggero avrebbe puntato alla vittima una pistola (dalle testimonianze raccolte un revolver). L’uomo incredibilmente lucido sarebbe riuscito a divincolarsi dandosi alla fuga. Immediato l’allontanamento anche dei due delinquenti dal posto.
Ma qualcosa non quadra: sembra infatti che una volante della polizia di stato allertata da alcuni testimoni nella zona avrebbe detto di non aver ricevuto alcuna richiesta di intervento. Nelle ore successive, secondo alcune indiscrezioni, nessuna denuncia sarebbe pervenuta ai carabinieri o alla polizia in merito all’accaduto. Morale: l’uomo non ha dato seguito legale a quello che sembrava in un primo momento tentativo di rapina. Tentativo di rapina, a questo punto, o minaccia intimidatoria a qualche personaggio vicino ad ambienti camorristici dell’area flegrea?
Un quesito a cui gli inquirenti potrebbero dare risposta nelle prossime ore. Venti di guerra soffiano infatti negli ambienti malavitosi del posto: da un lato la vicina Bagnoli con il boss latitante (braccato dagli 007 dei carabinieri) Felice D’Ausilio e dall’altro Cavalleggeri con il ras Alessandro Giannelli e il suo gruppo ( Giannelli sarebbe prossimo alla scarcerazione) in eterno conflitto proprio con il clan storico di Bagnoli. Tempo addietro il figlio di Giannelli scampò per miracolo ad un attentato riportando solo una ferita superficiale al braccio sinistro.
Una situazione che rischia di degenerare da un momento all’altro complicando e non poco il lavoro delle forze dell’ordine che tenterebbero di prevenire con interventi mirati raid e stese sul territorio. I residenti intanto continuano a vivere nel terrore di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato. La musica istituzionale resta tristemente invariata: tanta repressione ma poca prevenzione per una delle zone più a rischio di Napoli.
Alfonso Maria Liguori