Si è concluso il primo grado di giudizio, celebratosi con la forma del rito abbreviato, con le condanne di tutti gli esponenti dell’organizzazione criminale formata dalle famiglie “Giuliano-Sibillo-Brunetti-Amirante”. Si tratta di un vero e proprio cartello della camorra operante tra le zone di Napoli di “Forcella”, “Decumani” e “Vasto Arenaccia”.
Il giudice, dopo una lunga camera di consiglio, nell’aula bunker del carcere di Napoli Poggioreale ha dato lettura della sentenza. Gli imputati erano accusati di far parte di un’associazione finalizzata allo spaccio di sostanza stupefacente del tipo cocaina e di detenere armi da guerra e armi comuni da sparo con l’aggravante del metodo mafioso.
Il processo, dopo il deposito della motivazione della sentenza e le impugnazioni degli avvocati, dovrà essere rivalutato dalla Corte di Appello. Minacce e insulti sono stati rivolti da diversi imputati all’indirizzo del pm della Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Napoli Henry John Woodcock dalle gabbie dell’aula bunker del carcere napoletano a conclusione del processo contro presunti esponenti del clan camorristico Sibillo del rione Forcella di Napoli. L’episodio è avvenuto subito dopo che il giudice Paola Piccirillo ha letto il dispositivo della sentenza che ha condannato 15 imputati a pene varianti dai 14 ai 6 anni di reclusione per traffico e spaccio.
Ecco tutte le condanne:
Cedola Salvatore anni 10;
D’Avolio Anna anni 12;
De Crescenzo Luigi 12;
Esposito Antonio anni 16;
Frenna Francesco anni 16;
Frenna Salvatore anni 14 mesi 8;
Giaquinto Domenico anni 12;
Gioia Ciro anni 6;
Improta Gennaro anni 10 mesi 8;
Napolitano Daniele anni 10 mesi 8;
Riccio Alessandro anni 12;
Riccio Ilario anni 7 mesi 8;
Sibillo Pasquale anni 10;
Sibillo Vincenzo anni 12.