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Renzi a Napoli, scontri tra manifestanti e polizia

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Molti giovani napoletani presenti ai cortei contro Renzi

Ancora manifestanti contro Renzi a Napoli: secondo un comunicato ufficiale della Questura di Napoli, esponenti dei centri sociali nella zona di Viale Kennedy avrebbero lanciato uova e sanpietrini contro le forze dell’ordine nel tentativo di sfondare il cordone di sicurezza e raggiungere la Mostra D’Oltremare mentre il Presidente del Consiglio interveniva  all’Assemblea Nazionale del Mezzogiorno.

La Questura ha inoltre sottolineato la presenza di facinorosi in via Terracina e nelle immediate vicinanze del Palabarbuto, in Viale Giochi del Mediterraneo. Sono seguiti piccoli scontri con le forze dell’ordine che sono però riuscite a riportare quasi subito l’ordine nella zona. Inequivocabile il messaggio dei dimostranti a mezzo striscione : “Renzi e De Luca, jatevenne”, e ancora “C’è chi dice no”.

Tra i manifestanti, gruppi di disoccupati e appartenenti ai centri sociali Je so pazzo (ex Opg occupato). Tanta rabbia tra i giovani che, dal premier Renzi, avrebbero ricevuto ad oggi vane promesse: non piace l’atteggiamento spesso beffardo e sufficiente tenuto da Renzi nei confronti di una parte della politica e della gente comune.

L’endemica inoccupazione e le mille difficoltà che affliggono Napoli e buona parte del Paese lasciano poco spazio ai protagonismi sterili e alle comparsate teatrali. Ormai con le chiacchiere non si convince più nessuno: lungi dal voler prendere posizione pro o contro politici e amministratori nello specifico, dobbiamo, per dovere di cronaca, sottolineare come ogni passaggio a Napoli di Matteo Renzi sia stato sempre accompagnato da notevoli polemiche e manifestazioni di protesta prontamente arginate da un massiccio servizio d’ordine.

Non convince la necessità di impiegare tali risorse nell’ordine pubblico per un leader che ha sempre dichiarato di essere dalla parte dei più deboli in difesa dell’occupazione e della qualità d’esistenza degli italiani  “ordinari”, ovvero di quell’oceano di persone che, non avendo santi in paradiso o legami massonici, fatica a mettere onestamente insieme pranzo e cena. Una nota stonata per un ex scout che, evidentemente, non riesce più a convincere buona parte del Paese: quasi una profezia funesta l’intervento del buon Matteo a Napoli per il prossimo referendum del 4 dicembre che potrebbe segnare l’ascesa o il definitivo tracollo del politico toscano.

Alfonso Maria Liguori

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