Ad introdurre Roberto Saviano è stato il pm della Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Napoli Henry John Woodcock, che pochi giorni fa è stato minacciato nell’aula bunker del carcere di Poggioreale dopo l’emissione delle sentenze di condanna contro il cartello criminale dei “Sibillo”, il clan che ha ispirato lo scrittore per il suo nuovo romanzo. “Bello vedere qui alla Sanità tanti giovani – ha affermato Woodcock – che vogliono ascoltare Saviano ma mi piacerebbe vedere oltre alle camionette dei carabinieri e della polizia, che fanno il loro lavoro e lo fanno bene, anche il ministero dell’Istruzione, la scuola: ci vorrebbero i loro gazebo. Aprire una scuola significa chiudere un carcere, come diceva Victor Hugo. Prima di andare in aula a chiedere la segregazione di un essere umano di 19 o 20 anni, a volte avverto senso di malinconia, di pietas in senso latino, perché si tratta di creature inconsapevolmente sospinte verso la polizia mortuaria o il
Al suo arrivo a Napoli al rione “Sanità”, Saviano ha notato uno striscione abbarbicato sul ponte della Sanità che recitava: “Napoli ha bisogno d’amore, non di fango”. “Questo striscione lo ha messo lì chi odia Napoli. – ha commentato lo scrittore – Perché fango non è raccontare, fango è uccidere, spaventare, terrorizzare, togliere speranza e azzerare ogni futuro possibile.
“Lo striscione contro Saviano è inaccettabile e non può essere in alcun modo giustificato e chiediamo alle forze dell’ordine di provare a identificare chi l’ha messo per capire se, dietro una poco credibile difesa di Napoli, ci sia la mano della camorra”. Lo hanno detto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, e i consiglieri comunali del Sole che ride, Stefano Buono e Marco Gaudini, che, in più occasioni, hanno criticato Saviano, soprattutto per la fiction Gomorra “che fa vedere solo le cose negative di Napoli e non l’impegno della Magistratura e delle forze dell’ordine e men che mai l’associazionismo che, giorno per giorno, combatte la camorra. Si può non essere sempre d’accordo con Saviano, ma mettere striscioni contro la sua presenza a Napoli è un atto inqualificabile che va condannato e punito”.
Paranza è un nome che viene dal mare, nome di barche che vanno a caccia di pesci da ingannare con la luce. E come nella pesca a strascico la paranza va a pescare persone da ammazzare. Qui si racconta di ragazzini guizzanti di vita come pesci, di adolescenze “ingannate dalla luce”, e di morti che producono morti Roberto Saviano è nato a Napoli nel 1979. È autore del bestseller internazionale Gomorra (Mondadori, 2006), che è stato tradotto in più di cinquanta Paesi e ha venduto dieci milioni di copie in Italia e nel mondo. Dal libro sono stati tratti uno spettacolo teatrale premiato agli Olimpici del Teatro 2008 e l’omonimo film, Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes 2008. Ha pubblicato anche La bellezza e l’inferno (Mondadori, 2009) e La parola contro la camorra (Einaudi, 2010). In Italia collabora con “la Repubblica” e “l’Espresso”, negli Stati Uniti con il “Washington Post” e il “New York Times”, in Spagna con “El País”, in Germania con “Die Zeit”, in Svezia con “Expressen” e “Dagens Nyheter”, in Inghilterra con “The Times”.