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V Convegno delle Caritas parrocchiali della Diocesi di Pozzuoli

pozzuoli-diocesi-povertaDue giorni di confronto per i circa 300 partecipanti al 5° Convegno delle Caritas parrocchiali della Diocesi di Pozzuoli. L’11 novembre al Teatro della parrocchia di Sant’Artema a Monterusciello e il 12 nella Basilica Cattedrale si sono confrontati gli operatori delle Caritas sul tema “La comunicazione linguaggio della Misericordia”. Un tema scelto per stimolare i tanti volontari ad utilizzare con più efficacia i mezzi di comunicazione con l’obiettivo di far conoscere meglio le attività della Caritas. Dopo i saluti di don Giuseppe Cipolletta, direttore della Caritas Diocesana e di don Fernando Carannante, vicario episcopale alla Carità, ha relazionato Fabio Zavattaro, giornalista vaticanista del Tg1 della Rai. «È più facile raccontare una guerra che raccontare l’aiuto ad una persona» ha detto Zavattaro, che ha voluto sottolineare in questo modo le difficoltà del mondo dell’informazione.

Dopo la relazione di Zavattaro i circa 300 partecipanti provenienti da tutte le foranie della Diocesi si sono divisi in dieci laboratori animati dagli operatori del Centro di Ascolto Diocesano ed hanno provato ad interrogarsi sul cammino della Caritas e sulle opportunità per il futuro. Dal confronto è emersa – tra le altre cose – la necessità di potenziare gli strumenti di comunicazione, pensare al coinvolgimento dei giovani e delle scuole e organizzare momenti di formazione. L’indomani si è svolta la seconda giornata nella Basilica Cattedrale e Zavattaro ha risposto alla domande del pubblico. Il Convegno si è concluso con la Santa Messa presieduta da monsignor Gennaro Pascarella, vescovo di Pozzuoli.

“Sono stati due giorni intensi per tutta la nostra comunità – ha dichiarato don Giuseppe Cipolletta, direttore della Caritas Diocesana di Pozzuoli – Abbiamo discusso insieme sul cammino che la Caritas Diocesana deve prendere nei prossimi mesi. Ci apprestiamo a celebrare i dieci anni del Sinodo Diocesano e quindi come Caritas ci siamo interrogati sul percorso di questo decennio e, anche alla luce di quanto emerso in questo Convegno, proporremo alla Chiesa di Pozzuoli il nostro percorso futuro. I dati emersi dalla prima parte di indagine sui dati OspoWeb ci danno delle indicazioni importanti per quanto riguarda la povertà nell’area flegrea. Sono risultati da non sottovalutare sia per la comunità cristiana che per gli operatori sociali laici”.

La piattaforma OsPoWeb è un’applicazione per la gestione dei dati messa a disposizione gratuitamente da Caritas Italiana. È un unico strumento nazionale di raccolta dati delle persone in difficoltà che si rivolgono ai Centri di Ascolto. La Caritas Diocesana di Pozzuoli vi ha aderito dal 2015.

I dati elaborati dall’Osservatorio delle Povertà e delle Risorse. 899 persone ascoltate nel corso dell’Anno Pastorale 2015 – 2016 nei tredici centri di ascolto parrocchiali della diocesi di Pozzuoli. “Un dato che deve essere moltiplicato visto che, quasi sempre, si chiede aiuto per tutto il nucleo familiare – spiega Ciro Grassini, sociologo e direttore dell’Osservatorio – Per cui si può pensare che siano state aiutate, direttamente o indirettamente, oltre tremila persone. Dati importanti per iniziare a trarre delle considerazioni sulla questione povertà e sul lavoro delle Caritas parrocchiali nella Diocesi di Pozzuoli”.

A chiedere aiuto sono soprattutto donne (oltre il 60%) e italiani (oltre il 93%). Chi si reca in una parrocchia ha problematiche di natura economica (47,8%), problemi lavorativi (27,5%), problematiche abitative (8,4%) si riferiscono soprattutto a coloro che vivono in abitazioni precarie o sono sotto sfratto, problemi di salute (7,0%) poiché la cura della salute è sempre più spesso un lusso per troppe persone, problemi familiari (6,1%) riguardano soprattutto le separazioni di coppie ed il conseguente disagio, anche economico, che ne deriva. Gli interventi in risposta ai bisogni sono nel complesso 3.661, con una media di 4 a persona, a dimostrazione di un aiuto che quasi mai è sporadico, ma tende a ripetersi nel tempo. L’intervento più diffuso riguardo la distribuzione di beni e servizi materiali (74,5%).

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