Auguri, dieta mediterranea: da sei anni patrimonio dell’umanità

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Lopa. rappresentante della Consulta Nazionale dell’Agricoltura

La dieta mediterranea a Nairobi, in Kenia, ha visto il suo trionfo dopo che l’apposito Comitato dell’Unesco l’ha proclamata Patrimonio Immateriale dell’Umanità. Questo accadeva sei anni fa, il 16 novembre 2006 quando  eravamo concentratissimi e pronti agli scongiuri di rito, ma è andato tutto bene. Cosi è intervenuto il Rappresentante della Consulta Nazionale dell’Agricoltura, Rosario Lopa, nel ricordare il sesto anniversario del riconoscimento della Dieta Mediterranea patrimonio dell’Umanità, da parte dell’Unesco. Un successo grazie anche ai produttori campani di Pasta, Olio e Pomodoro, trinomio basilare per la più, ormai mondiale, famosa dieta.

Sarà importante, promuovere iniziative di concertazione, filiera e promozione, coinvolgendo tutti gli attori del nostro sistema Agroalimentare, insieme, anche gli operatori della ristorazione di qualità, perché il riconoscimento dell’Unesco deve rappresentare un volano per la valorizzazione delle risorse dei Paesi del Mediterraneo, e della Campania in particolare, non solo con i prodotti agroalimentari, ma anche in termini di sostenibilità economica e culturale. La Dieta Mediterranea è caratterizzata da un modello nutrizionale rimasto costante nel tempo e nello spazio, costituito principalmente da olio di oliva, cereali, frutta fresca o secca, e verdure, una moderata quantità di pesce, latticini e carne, e molti condimenti e spezie, il tutto accompagnato da vino o infusi, sempre in rispetto delle tradizioni di ogni comunità. Tuttavia, la Dieta Mediterranea (dal greco diaita, o stile di vita) è molto più che un semplice alimento.

Essa promuove l’interazione sociale, poiché il pasto in comune è alla base dei costumi sociali e delle festività condivise da una data comunità, e ha dato luogo a un notevole corpus di conoscenze, canzoni, massime, racconti e leggende. La Dieta, si fonda nel rispetto per il territorio e la biodiversità, e garantisce la conservazione e lo sviluppo delle attività tradizionali e dei mestieri collegati alla pesca e all’agricoltura nelle comunità del Mediterraneo.

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