Terreni privati trasformati in discariche abusive a cielo aperto, finiscono sotto sequestro due aree da oltre 10mila metri quadri. Dall’area stabiese alle zone dei monti Lattari, le istantanee che arrivano sono le stesse: immortalano l’ambiente sfregiato e la salute pubblica messa a rischio.
Dai materiali di risulta edile, passando per plastica, legna ed elettrodomestici, fino ad arrivare a liquidi chimici e resti di carcasse di animali. E’ la scoperta fatta dai carabinieri della compagnia di Castellamare insieme al nucleo ambientale della polizia municipale. Le forze dell’ordine hanno rinvenuto oltre mille metri cubi di rifiuti abbandonati in un terreno, esteso più di 6mila metri quadrati, a via Napoli nella periferia nord della città stabiese.
La discarica a cielo aperto è stata posta sotto sequestro mentre per il proprietario, un 38enne di Pagani, è scattata una denuncia a piede libero all’autorità giudiziaria. Non ha saputo dare spiegazioni a carabinieri e vigili urbani su come il suo terreno, in stato di abbandono, possa essere diventato uno sversatoio abusivo di rifiuti. Dopo l’apposizione dei sigilli all’area le indagini dei carabinieri proseguiranno per risalire all’origine del materiale di risulta edile, dei liquidi chimici e delle ossa di animali rinvenuti durante l’operazione anti-inquinamento. I controlli andranno avanti sui campioni del terreno prelevati, per capire se dal deposito dei rifiuti speciali sia stato contaminato anche il terreno.
L’ipotesi è che la zona sia stata utilizzata come discarica abusiva dalle aziende del comprensorio come ditte impegnate nel settore edile e nella macellazione degli animali. Intanto il primo cittadino stabiese Antonio Pannullo, a seguito del sequestro, ha firmato un’ordinanza sindacale a carico del proprietario dell’area per ottenere “immediatamente la rimozione, il recupero e lo smaltimento dei rifiuti sversati, eliminando l’eventuale presenza di ogni elemento di pericolo per la salute pubblica ed al ripristino dello stato dei luoghi”.
Sempre nella giornata di ieri i militari stabiesi, diretti dal maggiore Donato Pontassuglia e dal luogotenente Andrea Marra, insieme ai colleghi della stazione di Gragnano hanno sequestrato un’area di oltre 4mila metri quadrati a via dei Pastai. Anche questa zona era stata adibita a vera e propria discarica, qui i carabinieri oltre a rinvenire una grossa mole di rifiuti speciali hanno anche scoperto decine di sacchetti dell’immondizia che riportavano il logo del comune di Torre del Greco.
Un elemento che fa pensare al fenomeno del sacchetto selvaggio: nel terreno di via dei Pastai, per cui sono ancora in corso gli accertamenti sul proprietario, venivano abbandonati sacchetti di plastica con rifiuti da cittadini provenienti dai comuni limitrofi. La montagna di rifiuti speciali mista ai sacchetti era diventata ormai enorme, infatti la discarica era già stata segnalata in precedenza dai residenti del posto. Nell’ambito della stessa operazione i carabinieri hanno effettuato controlli anche contro il fenomeno dell’abusivismo.
A finire nei guai sei persone, tutte denunciate alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata per abusivismo edilizio tra Agerola, Pimonte e Gragnano: le forze dell’ordine hanno scoperto diversi capannoni abusivi, utilizzati come depositi oppure opifici, e coperture di manufatti realizzate senza le necessarie autorizzazioni. Così sono scattati i sigilli alle strutture e la denuncia all’autorità giudiziaria per i proprietari.