E’ oggi che si è discussa l’udienza che vede imputato il sindaco di Scafati Pasquale Aliberti, accusato di corruzione elettorale e che, se dichiarato colpevole rischia una forte condanna. Il Tribunale del Riesame di Salerno si pronuncerà nei prossimi giorni e la sentenza andrà finalmente a chiudere le faccende che da oltre un anno tengono sotto scacco Palazzo Meyer e l’intera amministrazione scafatese.
L’udienza di stamane, cominciata circa alle 9:30, è durata tre ore ha visto in aula il primo cittadino Pasquale Aliberti, che ancora una volta ha parlato del clima di sospetti e accuse creatosi attorno alla sua figura, suo fratello Nello e i pentiti Alfonso Loreto, Gennaro e Luigi Ridosso. Nei mesi è sembrato infatti determinato l’apporto fornito dalle dichiarazioni del clan Ridosso-Loreto che di continuo puntavano al primo cittadino scafatese e al malaffare collegato alle elezioni politiche.
Questo quanto dichiarato dal difensore del primo cittadino scafatese, l’avvocato Antonio D’Amaro: “Dopo una lunga discussione difensiva ed un breve intervento del sindaco Aliberti, abusando anche della pazienza del Collegio, spero siamo riusciti a dimostrare i limiti del quadro indiziario prospettato dagli inquirenti, oltre la totale insussistenza delle esigenze cautelari. Siamo fiduciosi perché il Tribunale, ed in particolare il relatore, ha dimostrato un’ottima e completa conoscenza dei fatti processuali.”: ”
Aliberti, fiducioso e convinto dopo l’udienza, ha dichiarato oggi pomeriggio sul suo profilo facebook: “Grazie per la vicinanza di queste ore e in questi anni, di chi mi ha sempre sostenuto. Sicuro di aver sempre avuto comportamenti lineari e lontanissimi da ogni dinamica criminale, continuo ad avere fiducia nella magistratura che dovrà giudicarci”.