“Il sindaco ed i consiglieri di maggioranza non parteciperanno al consiglio comunale convocato per il 17 novembre sul tema Terme. Le ragioni sono chiare e molteplici”. Con questa nota si apre il comunicato stampa della maggioranza guidata dal sindaco Toni Pannullo per spiegare la loro assenza al consiglio che si sarebbe dovuto tenere fra qualche minuto.
“Questa amministrazione – continuano – sin dal suo insediamento ha attenzionato la vicenda Terme in maniera sollecita ed avveduta. Tale straordinaria attenzione ha avuto un immediato riscontro nella riapertura di Terme Antiche, uno stabilimento da tempo
immemore chiuso alla città che, grazie anche alla straordinaria e fattiva collaborazione dei lavoratori termali – anche se non tutti la pensano nello stesso modo -, ha visto riaprire le sue porte ai cittadini”.
“Si è trattata di una start up proficua per gli obiettivi che questa amministrazione si prefiggeva in particolare sollecitare ed interessare un mercato dell’impresa alla gestione della struttura. Ed infatti, a tal fine, è ormai imminente la pubblicizzazione di un provvedimento da parte dell’amministrazione teso alla ricerca di imprenditori solidi, capaci e competenti che possano rilevare il complesso termale di Piazza Amendola. Tale provvedimento avra’ natura anche inclusiva di lavoratori termali prevedendo una premialità per coloro i quali riusciranno, a parità di piano industriale, a mettere in campo la migliore offerta lavoro. In uno alle Antiche Terme, questa amministrazione sta valutando anche la situazione economica della unica partecipata Sint al fine di salvaguardarla dalla paventata decozione onde evitare una dimissione incontrollata dell’intero asset immobiliare. L’obiettivo è quello di mettere in sicurezza Sint attraverso la dismissione dei beni non strumentali alla mission industriale del complesso termale per poi aprirsi al mercato del termalismo che possa coniugare indirizzo terapeutico e quello del benessere”.
“Va da sé che la priorità – concludono -, in uno ad una prospettiva a medio tempo di rivitalizzare entrambi i complessi termali, è la salvaguardia dei livelli occupazionali di coloro i quali negli anni hanno dedicato la loro preziosa opera per tenere alto il nome del termalismo stabiese e dell’intera città”.
Sarebbe stata l’occasione adatta per affrontare molte tematiche care ai lavoratori come per esempio la presenza nel bando di privatizzazione della famosa clausola sociale che tanto sta facendo discutere ma, purtroppo, si dovrà aspettare. Si attende, ovviamente, l’attacco perentorio delle opposizioni.