Il Pd fa quadrato intorno a Rosy Bindi dopo le infelici dichiarazioni di De Luca

vincenzo de luca 1Proprio infelici le dichiarazioni del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca rilasciate in un noto programma televisivo: “Quello che fece la Bindi è una cosa infame, da ucciderla – aveva commentato De Luca in riferimento all’inclusione del suo nome nella lista dei candidati impresentabili in occasione delle regionali del 2015. Con questa mossa scellerata – aveva precisato De Luca – la Bindi ci fece perdere dal 1,5 al 2 % di voti: nessuna difesa della morale ma solo un attacco al governo Renzi”.

rosi-bindi presidente-commisisone-antimafia“Non sentivo termini simili da quando ero procuratore antimafia – ha replicato a caldo il  presidente del senato Pietro Grasso – : spero che De Luca realizzi la gravità di quanto accaduto formulando le più ampie scuse a Rosy Bindi. Questi atteggiamenti non risultano affatto simpatici ma evidenziano al contrario solo arroganza e irresponsabilità”.

Non si è fatta attendere la reazione del presidente del consiglio Matteo Renzi che ha così commentato l’accaduto: “De Luca ha proferito dichiarazioni inaccettabili nei toni e nella sostanza. Piena solidarietà a Rosy Bindi”.

Un messaggio sintetico ma esauriente quello del premier Renzi a cui hanno fatto eco le parole durissime del vice presidente della commissione antimafia Claudio Fava: “Il governatore De Luca si è espresso come un camorrista. Credo che il suo partito si sarebbe dovuto interrogare tempo fa sulle discutibili qualità umane e sugli eccessi verbali di questo personaggio”.

Questa volta il buon Vincenzo sembra averla fatta proprio grossa. Un conto è mostrare carisma e grinta in pubblico, un altro scivolare su una buccia di banana mediatica che al contrario potrebbe diminuire enormemente la popolarità del già tanto chiacchierato De Luca. Il tutto in un momento particolarmente delicato quale quello attraversato dalla Regione Campania: dopo le defezioni del sindaco di Napoli e le polemiche con Matteo Renzi si starebbe infatti tentando di placare gli animi in nome di una sinergia che dovrebbe sempre scandire i rapporti tra enti locali e governo centrale.

Una vicenda del genere al contrario rischia di gettare ulteriore alcol sul fuoco evidenziando come sia veramente difficile argomentare e interagire con  certe realtà regionali come quella campana. Una brutta gatta da pelare per De Luca che questa volta dovrà attingere a tutto il proprio bagaglio d’esperienza politica per uscire indenne da questa incresciosa situazione.

Alfonso Maria Liguori

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano
Condividi
PrecedenteGivova Scafati, a Trapani solo per la vittoria
SuccessivoDroga sotto il tetto: rinvenuta nell’abitazione di padre e figlio arrestati martedì
Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.