Storia di famiglia, onore e tracotanza”, una “sceneggiata” tragico-familiare scritta, diretta e interpretata da Carmine Borrino (nella foto) Marianna Mercurio, Rosario D’Angelo e Giusy Freccia.; le elaborazioni e la composizione musicale sono di Mariano Bellopede, le scene ed i costumi di Annalisa Ciaramella, la produzione dell’ass. “ FfV Crasc teatro di ricerca”, in collaborazione con “Artgarage Teatro”.
La trama è una riscrittura, in chiave moderna , dell’Orestea di Eschilo, che narra come Egisto vendicò il padre ucciso per mano della moglie Clitennestra e di Egisto, il suo amante. La messinscena è ispirata a un fatto di cronaca di oggi, che ricalca il mito, considerando gli eventi attuali e correlandoli alle saghe di un tempo.
E’ la storia di una donna di camorra, moglie di un potente boss, che decide di collaborare con la Giustizia: un personaggio che denuncia il clan cui appartiene il marito, dando una stangata agli affari loschi del coniuge. Poco tempo dopo, quando il pentimento della donna si è diffuso attraverso i mass-media, il figlio ammazza la madre, vendicando così il tradimento ai danni del padre.
A proposito del dramma il regista afferma che “un clan cammoristico, convivente e connivente con una società fondata sulla sovranità del Diritto ci ricordano la tragica saga degli Atridi. Ancora oggi l’insieme malavitoso stenta a farsi lezione per una new polis, dove il fallimento dell’uomo imbarbarito, si manifesta schiavo della prepotenza della famiglia, dell’onore, che sembrano essere i punti su cui si poggiano le sue organizzazioni.
L’azione del figlio ai danni della donna “traditrice” potrebbe addebitarsi anche ad una cultura mediterranea che sembra ribadire i corsi e ricorsi storici o mitici”.
Federico Orsini