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Napoli, arrestato Antonio Reale: è il figlio del boss della camorra “‘o cinese”

controlli dei carabinieriArrestato dai carabinieri a Napoli nel quartiere “San Giovanni a Teduccio” Antonio Reale, nipote del ras della camorra Carmine detto “‘o cinese” (reggente dell’omonimo clan). Durante un normale posto di blocco in via Comunale Ottaviano i militari della locale stazione hanno intimato l’alt ad una mercedes guidata dal rampollo dei Reale. L’uomo invece di fermarsi ha tentato la fuga che è stata interrotta dopo poche centinaia di metri dalla gazzella dei carabinieri immediatamente partita all’inseguimento. Perquisito e identificato il giovane è risultato essere sottoposto all’obbligo di dimora e alla sorveglianza speciale.

Misure restrittive palesemente violate che costeranno a Reale un processo per direttissima (al momento è a disposizione dell’attività giudiziaria). Secondo alcune indiscrezioni provenienti da ambienti investigativi dell’Arma la presenza in strada di Antonio Reale non sarebbe casuale: dopo l’arresto del boss Vincenzo Mazzarella (alias “Harry Potter”) nella zona il sodalizio camorristico formato dalle famiglie Reale – Rinaldi – Formicola si starebbe riorganizzando per infliggere un colpo definitivo ai potenti rivali. I Mazzarella sarebbero infatti indeboliti da una serie di arresti e ingenti sequestri di beni (mobili e immobili) che avrebbero inflitto un brutto colpo all’assetto del clan sul territorio: un’occasione d’oro per un gruppo criminale formato da 3 famiglie storiche della mala che conta, un’opportunità unica per tentare l’ampliamento del proprio raggio d’azione verso il centro storico della città.

Sulle ceneri dei Giuliano e dei Misso (rispettivamente egemoni a Forcella e alla Sanità) la nuova alleanza tar i Reale –Rinaldi –Formicola incontrerebbe la resistenza dei Sibillo, ovvero di quel che resta delle nuove generazioni dei Giuliano e di pochi altri “cani sciolti”. L’esperienza criminale e il potere militare delle tre famiglie (si parlerebbe di svariati gruppi di fuoco) di San Giovanni a Teduccio potrebbero imporsi sui feroci avversari che al contrario sarebbero in più occasioni apparsi disorganizzati e approssimativi nelle azioni armate. Secondo “radio mala” in certi ambienti non è concesso ai killer sbagliare, mancare clamorosamente il bersaglio: pena la morte.

Gli ultimi agguati e le continue stese nel centro storico avrebbero evidenziato l’approssimazione dei nuovi sicari del sistema, quasi sempre poco più che adolescenti e perennemente sotto l’effetto di stupefacenti (per lo più cocaina). Area di guerra sul fronte camorristico nella periferia di Napoli che potrebbe presto estendersi al già martoriato centro storico. I cittadini continuano a vivere nel terrore di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato ma anche questo triste dato ormai non fa più notizia. Della serie: la rassegnazione regna sovrana in buona parte degli onesti partenopei.

Alfonso Maria Liguori

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