Castellammare, salta un altro consiglio comunale. Opposizione sul piede di guerra

palazzo farneseSalta un altro consiglio comunale a Castellammare dopo quello di settimana scorsa, monotematico, sulla questione Terme di Stabia. Questa volta, in aula, al centro della seduta, c’era il problema riguardante l’abusivismo edilizio in zona Varano e le difficoltà che vive attualmente il centro antico ma la maggioranza, per la seconda volta di fila, ha deciso di boicottare l’assise.

La motivazione della loro assenza è nuovamente affidata ad un comunicato ufficializzato solamente qualche ora prima della seduta: “Lo stato di attuazione delle problematiche del “centro antico” e delle “Opere abusive di Varano” sono temi delicati e sensibili che negli ultimi dieci anni ha visto l’impegno delle diverse Amministrazioni che si sono succedute per cercare di risolvere le annose e delicate problematiche. Sono due temi fortemente significativi e impegnativi per l’amministrazione Pannullo, dato che per essi abbiamo puntualmente indicato nel corso della campagna elettorale e nella presentazione delle linee guida quali erano e sono gli obiettivi che ci siamo prefigurati di raggiungere, riprendendo e facendo nostro quanto di buono e valido è stato fatto in precedenza”.

“Il centro antico e Varano – continua – non sono temi di pertinenza di questo o quel consigliere, non sono temi del Sindaco, sono temi e problemi della città, che dopo anni di dialettica, talvolta sterile e povera, hanno la necessità di essere portati a conclusione in maniera seria e definitiva. Attualmente è in definizione la ricognizione di tutti quegli atti, studi e proposte di Delibere redatte precedentemente al fine di verificare tutte le ipotesi in campo ed evitare inutili e sterili polemiche, qualora si dovessero scartare soluzioni già proposte. Pertanto, riteniamo utile e soprattutto costruttivo, nell’ottica di interesse generale cittadina, rimandare i temi in esame, solo e soltanto per completare la verifica prima accennata e soprattutto anche per verificare lo stato giuridico della collina di Varano in virtù delle nuove prescrizioni normative emanate dal Governo e del relativo Ente di competenza, dato che ad oggi , ad esclusione delle aree di stretta competenza delle Ville Romane e del complesso della Reggia di Quisisana, è stato tutto rimandato alla Soprintendenza Archeologica di Napoli per l’espressione dei relativi pareri di competenza.

In virtù di ciò, tutti i processi amministrativi e gli Atti di Indirizzo iniziati e promossi con la Soprintendenza Archeologica di Pompei, riguardanti le modalità operative per la verifica della sussistenza o meno di reperti archeologici nel sottosuolo e la ridefinizione del vincolo archeologico stesso (in virtù delle ormai famose sentenze del Consiglio di Stato) con consequenziale esame delle opere abusive eseguite sulla collina di Varano dovranno essere rimodulati e discussi con il Nuovo Ente competente. Orbene, premesso che la Nostra volontà è quella di proseguire, consolidare e portare a compimento le giuste e corrette iniziative del recente passato, è giusto e doveroso ridefinire con il nuovo Ente competente quelle modalità operative già discusse con i cittadini di Varano ed attuate positivamente nel comune di Gragnano. All’uopo è in animo di questa amministrazione convocare un Consiglio Comunale contiguo con la approvazione della convenzione con la Soprintendenza di Pompei per la istituzione del Museo Archeologico, provvedimento già passato in giunta e da licenziare a brevissimo in Consiglio”.

Delucidazioni anche per quanto riguarda il centro antico: “Siamo ben consapevoli del valore e della funzione strategica che esso assume nella evoluzione sociale, culturale ed economica della nostra città. La tutela e valorizzazione del centro antico non è, e non può essere, un mero progetto edilizio o di riqualificazione urbana, questi ultimi sono solo l’inizio di un percorso giusto, valido, propedeutico ad una rinascita, ma ripetiamo sono solo l’inizio. Il centro antico ha la necessità di essere parte integrante di un processo semplice ma articolato e declinato nelle varie misure necessarie: alla protezione e sicurezza del sito, tramite la messa in sicurezza del costone soprastante e la messa in sicurezza dei rivoli; alla conservazione ed restauro dei singoli fabbricati e degli insiemi urbani che compongono le originarie “Insule”; ad uno sviluppo armonioso e culturalmente sostenibile; ad una riqualificazione significativa dei locali al piano terra con una profonda riconversione alle attività artigianali e commerciali, eliminando tutti gli abusi e le illegalità che eventualmente si dovessero rinvenire, per un adeguamento e rifunzionalizzazione ad un modus di vita contemporanea, ma nel rispetto dei caratteri tipologici e culturali del nostro centro antico”.

“Parte integrante del Centro Antico è l’area urbana dell’Acqua della Madonna. Quest’ultima è una priorità della presente amministrazione, in quanto trattasi di nucleo urbano di notevole valenza ambientale, culturale, storica e simbolica della Città di Castellammare di Stabia, in perfetta continuità storica, ambientale e tipologica al centro antico. Prossimo compito dell’Amministrazione sarà il rifacimento del bando pubblico per l’assegnazione delle aree, così come da progetto approvato. L’area non può e non deve restare incompiuta e abbandonata, il rifacimento degli oramai storici chalet dell’acqua della Madonna sarà il volano dell’intera economia non solo dell’area, ma di tutto il centro antico. I criteri di partecipazione saranno ampi al fine di favorire l’imprenditoria giovanile, quella femminile nonché la creazione di vere e proprie cooperative, in modo che i futuri imprenditori possano partecipare e concorrere anche all’erogazione dei Fondi Europei, in modo da creare realtà economiche consolidate e accrescere il numero di impiegati nelle diverse attività. Quanto a Antiche Terme è in corso di definizione il relativo bando di gestione che restituirà, al netto della avvenuta start up di apertura dello storico complesso termale, definitivamente un patrimonio immenso alla città e specificamente al centro antico. Alla luce di quanto dettagliato, agli inizi dell’anno venturo questa amministrazione convocherà consiglio comunale ad hoc per gli atti consequenziali per l’immediato e futuro sviluppo della zona storica della città”.

Non ci stanno però le opposizioni che, stufe di questo comportamento, attaccano la maggioranza e in particolar modo il sindaco Pannullo: “Nulla da proporre: sindaco e maggioranza disertano l’aula e sfuggono al confronto. Ciò che viene propinato alla città è un confusionario cumulo di idee basate sul nulla. La minoranza politica sta profondendo ogni sforzo nella convocazione dei consigli comunali, nel formulare proposte e nel lavorare seriamente per tutti i cittadini di Castellammare di Stabia. La maggioranza, invece, ha ribassato il tutto a politica di bassa lega per evitare il confronto nel corso di un’assise voluta da noi. Ma come lo è stato per l’urbanistica, anche per il termalismo, il centro antico e Varano non ci sarebbero stati ‘meriti’ da portare a casa, solo volontà di far ripartire Castellammare. Avremmo voluto impegnare l’intera assise nella creazione di un piano per il centro antico, nell’attivazione della filiera istituzionale, nella costituzione di un laboratorio aperto”.

“Invece – attaccano i consiglieri – oggi il sindaco ci ha consegnato il disegno di una città che definire immobile è riduttivo, con rinvii ad altri enti ed istituzioni, con progetti che vorremmo capire meglio senza averne la possibilità. Pannullo crede di poter liquidare opposizione e cittadini con un ‘compitino’: non è così, la verità è che Pannullo scappa. Abbiamo presentato interrogazioni, mozioni sullo stato di degrado dei quartieri e della città, sulle assunzioni clientelari, sul dissesto idrogeologico, sulle terme, sull’urbanistica, sui rifiuti. Il prossimo consiglio abbiamo chiesto che si svolga sui problemi che investono quartieri come ‘Savorito’ e ‘Moscarella’. Scapperanno anche da quella discussione? Leggeremo un altro comunicato?”.

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