Castellammare, ritorna la tradizione di “fratièlle e surèlle”. Ma è già polemica

fratielle-stabiaRitorna, puntuale come ogni anno, la tradizione tutta stabiese di “Fratièlle e surélle”. Da questa notte e fino all’8 dicembre prossimo, gli stabiesi saranno svegliato da alcuni fedeli che dalle ore 4 del mattino chiameranno a raccolta tutti i cittadini per andare a pregare l’Immacolata Concezione.

E’ una tradizione antichissima che ha le sue radici all’interno del ‘700. Dopo un naufragio in mare, e dopo che tutto l’equipaggio perse la vita, un solo marinaio riuscì a salvarsi dopo essersi abbandonato nelle braccia della Madonna. Era sul punto di morire quando fece una preghiera e, essendosi svegliato a riva dopo aver perso i sensi, decise di ringraziarla invogliando tutti i “Fratièlle e surélle” che nel frattempo si erano recati in spiaggia, a pregare con lui per la grazia ricevuta.

A causa del freddo di novembre, il marinaio accese anche un falò per riscaldarsi ed è per questo motivo che in tutta Castellammare la notte del 7 dicembre si accendono focolai in tutti i quartieri. Dal lontano 1700 ad oggi, comunque, la tradizione si è sempre portata avanti di famiglia in famiglia e anche stanotte ci sono stati molti fedeli che hanno svegliato tutti gli stabiesi di tutti i quartieri.

Fin qui nulla di strano ma, come ogni anno, questa tradizione porta con se delle polemiche. Polemiche chefalò_immacolata_castellammare riguardano soprattutto un fattore: l’esplosione di fuochi d’artificio. “E’ impensabile – tuonano alcuni – che si sparino queste botte alle 4 del mattino. Va bene la tradizione ma almeno non fate spaventare i bambini o gli animali”. Parole che, comunque, saranno fini a se stesse perchè la tradizione vuole che gli stabiesi debbano svegliarsi con le botte e il primo e l’ultimo giorno anche con la banda musicale ad intonare le canzoni di Natale.

Non tutti però sono religiosi e non tutti amano le tradizioni. C’è anche da dire, però, che si crea questi problemi solamente chi non è nato a Castellammare, ma non deve essere una colpa. Infatti, lo stabiese fin da bambino è abituato a queste tradizioni e a questi botti, anzi sono le cose che ama di più. Ogni anno si ha sempre la conferma che “fratiell ‘e surell” può essere compresa solamente da chi è nato a Castellammare, chi è figlio adottivo di questa terra non riuscirà mai a comprendere l’importanza o il significato.

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