Sfiducia non ricevibile, il M5s: “Mai depositata, andava perfezionata”

consiglio-regionaleLa mozione di sfiducia nei confronti del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca non è ricevibile. In questo modo, secondo quanto riporta l’Ansa, il consiglio regionale ha giudicato il provvedimento promosso dal Movimento 5 stelle. Il regolamento e lo statuto prevedono, infatti, che per presentare la sfiducia serva un terzo delle firme di tutti i componenti del consiglio regionale, vale a dire 50 più il presidente. Nel caso del M5s, il numero di firme raccolte è di 7, i componenti del gruppo. Di conseguenza un numero non sufficiente.

“La mozione di sfiducia del Movimento 5 stelle è stata in modo arbitrario dichiarata e resa irricevibile dalla presidenza del consiglio regionale”. Lo affermano in una nota i sette consiglieri del gruppo consiliare del Movimento 5 stelle in consiglio regionale della Campania in relazione alla comunicazione, circa l’irricevibilità della mozione di sfiducia al presidente De Luca, da parte del presidente del Consiglio. “Il nostro atto per amore della verità non è stato mai depositato presso gli uffici del consiglio – chiariscono – il documento, infatti, aveva bisogno di essere perfezionato con l’adesione di altri 4 consiglieri regionali”.

“Che si trattasse di una bozza non solo si capiva perché il documento era sprovvisto del protocollo del nostro gruppo consiliare – evidenziano nella nota – ma soprattutto perché era stata inviata via mail e indirizzata a tutti i consiglieri con l’esplicita richiesta di sottoscriverla”. “Viste le ‘imprese’ di De Luca – sottolineano – non è la prima volta che il Movimento 5 stelle predispone una mozione di sfiducia”. “Oggi durante il consiglio regionale ci è apparsa curiosa la circostanza – aggiungono – che se pur fosse stata depositata la mozione, l’atto è stato bollato come irricevibile”. “Infatti a norma di regolamento – concludono i consiglieri del M5s – un atto irricevibile non sarebbe dovuto arrivare in aula tra le comunicazioni della presidenza del consiglio”.

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