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A Frattamaggiore centinaia di ordigni sequestrati: blitz dei carabinieri

01-12-2016-ordigni-esplosivi-1I carabinieri di Afragola e di Frattamaggiore hanno condotto un’operazione preventiva di sequestro contro la custodia e il commercio di fuochi d’artificio proibiti per l’ormai prossimo periodo di fine d’anno. Nello specifico sono stati sequestrati ordigni pericolosissimi e 50 kg di botti proibiti nascosti in un sottoscala di uno stabile in via Nuova Siepe a Frattamaggiore. A finire nei guai Sossio Auletta, 64enne incensurato e padre del più noto boss Antonio (alias Tonino ‘o riccio) personaggio di primo piano del clan di camorra Pezzella egemone a Frattamaggiore e Cardito. Sul posto i militari hanno richiesto l’intervento degli artificieri del Comando Provinciale di Napoli: la perizia dei carabinieri specializzati ha infatti permesso una corretta catalogazione dei fuochi sequestrati e la conseguente rimozione in sicurezza.

In alcuni casi si tratterebbe di botti dal potere dirompente micidiale: solo la metà del quantitativo di polvere contenuto in alcuni dei fuochi sequestrati basterebbe per far saltare la mano di un incauto acquirente. Si ripropone con drammatica puntualità la questione dei botti illegali per il fine d’anno: un’usanza barbara che affonda le sue radici nel più oscuro paganesimo e nell’inciviltà abilmente “tutelata” dai clan della camorra. Un business di tutto rispetto per il sistema che a seconda della potenza dei fuochi fatti brillare affermerebbe la propria leadership criminale sul territorio. Bombe con le quali in certi ambienti si è soliti festeggiare la nascita di un pargoletto, la scarcerazione di un ras o magari semplicemente il compleanno di qualche lady di camorra.

Pensiamo allo sperpero di denaro, alla pericolosità di certe insane abitudini (a Napoli la notte di capodanno si continua a sparare anche con pistole regolari) e a come certe somme potrebbero al contrario essere impiegate in iniziative sociali. In tal senso dobbiamo riconoscere alle forze dell’ordine e alle amministrazioni locali grande attenzione per il delicato tema, con campagne preventive promosse nelle scuole con l’ausilio degli artificieri dei carabinieri o della polizia. In tal senso lanciamo un appello soprattutto ai più giovani: quest’anno limitiamoci alla simpatica detonazione provocata dall’apertura di una bottiglia di ottimo spumante nostrano evitando di trasformare una notte di festa in tragedia mettendo seriamente a repentaglio la pubblica incolumità.

Alfonso Maria Liguori

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