Tutto era iniziato con una tranquilla uscita tra fidanzati: incontro con gli amici in un pub di Pozzuoli, tante risate e qualche effusione con la fidanzatina. A rovinare tutto l’insana gelosia di Antonio Del Vecchio per la sorella: l’aggressore ha letteralmente braccato il 16enne aspettandolo in via Posillipo (dove risiede la vittima) con modalità da vero e proprio agguato. Pugni, schiaffi e un calcio micidiale all’addome: l’adolescente crolla al suolo in un mare di sangue, poi si rialza e riesce a rifugiarsi a casa di un amico che abita sempre in via Posillipo. A questo punto le condizioni del ragazzo peggiorano, perde sangue dalla bocca e non sta in piedi: allertati i familiari giungono subito sul posto e trasportano il giovane al ospedale Fatebenefratelli. Cronaca di inaudita violenza che non conosce attenuante alcuna: psicotico l’atteggiamento di Antonio Del Vecchio che ha ridotto per motivi assurdi in fin di vita un adolescente che dovrà vivere adesso senza milza.
Un particolare non da poco data la delicata funzione dell’organo in questione. La famiglia della vittima è ancora fortemente scossa da una vicenda assurda che pone ancora una volta l’accento sul disagio giovanile, sui costumi violenti spesso adottati dalle nuove leve per emulare personaggi di note fiction e distinguersi nel branco. Incoscienza e stupidità: un mix micidiale se associato in molti casi a carenza di valori e profonda ignoranza. Le istituzioni dovrebbero promuovere adeguate campagne di sensibilizzazione nelle scuole e nelle associazioni contro la violenza, fisica e verbale, da sempre arma dei codardi e di chi non è avvezzo ad usare il cervello. In sintesi: ancora una volta prevenzione zero violenza 1.
Alfonso Maria Liguori