I clan dei giovani e le guerre di Napoli, il Coisp: “Tutto cambia, anche la camorra”

stesa-camorra“Un 2016 particolare quello di Napoli: omicidi e colpi d’arma a fuoco hanno segnato le giornate. La stampa da tempo sottolinea la ‘nuova guerra di camorra’ è proprio così? Intanto i dati: nell’anno ci sono stati 26 morti ammazzati per ‘camorra’ in città, nulla a che vedere con le precedenti ‘guerre’, quest’ultima sarebbe già in corso da un anno. Le guerre di Camorra – ha dichiarato Giulio Catuogno, segretario generale Coisp Napoli – hanno sempre avuto un numero di morti e feriti massiccio. Basta ricordare che la guerra tra il clan di Cutolo e la Nuova Famiglia ha visto almeno 1500 morti tra il 1980 e il 1990 mentre, quella più recente è la faida di Scampia tra il 2004 ed il 2012 con un notevole numero di omicidi, scomparse e ferimenti. Le guerre sono state combattute a Napoli e territorio coinvolgendo spesso tutta la Campania.

Ad oggi c’è in atto uno scontro armato che vede come scenario non solo il centro storico di Napoli ma anche l’hinterland. A morire sono giovani e giovanissimi. Molti di loro sono già noti alle forze dell’ordine, altri no è questo un agire diverso. Nuovo. La Paranza dei Bambini, così come è definita nel linguaggio comune. Un’espressione esagerata perché non confortata né da numeri né dati. L’unica certezza è che a Napoli è esplosa la violenza.

A differenza delle altre guerre di camorra, qui indubbiamente nulla è successo a causa di una presunta pistola-e-bambini gomorra, camorra, giovani, camorristiinerzia degli operatori della sicurezza o delle forze dell’ordine o della magistratura, anzi. La polizia di stato così come gli altri corpi sono stati attivissimi in questi ultimi anni contro il crimine organizzato e la camorra. Nello specifico sono stati tratti in arresto diversi uomini e donne che secondo quanto appreso dagli inquirenti potevano essere vertici dei clan. Forse proprio la mancanza di organizzazione ed ‘esperienza’ e ha generato il caos finendo in lotte interne per il potere. Stese, sparatorie, violenza urbana servono per controllare il territorio. Se non si conosce la camorra non si può capire quel che accade. Oggi le organizzazioni puntano ormai sui giovani. Sono cambiate le strategie, il numero crescente di pentiti e collaboratori di giustizia hanno indebolito i clan, molti capi sono ormai ristretti è stato necessario cambiare vertici e cercare le nuove leve.

Differente da tutte le altre organizzazioni criminali di stampo mafioso la camorra agisce in tre aree urbane con metodi e prassi distinte: centro storico, periferia ed hinterland diventano tre mondi a sé. La camorra ad oggi è una delle mafie urbane meglio radicate, essa agisce in modo particolare nei quartieri ed è una criminalità così tanto estesa da non poter avere paragoni con altre organizzazioni. Un vero e proprio sistema organizzato per il controllo massivo del territorio opera a Napoli come in nessuna altra realtà del mondo. Le donne e gli uomini della polizia di stato quotidianamente sono impegnati nella lotta al crimine organizzato ma è chiaro che soli non possiamo continuare a fronteggiare la camorra, come abbiamo detto più volte serve la collaborazione di tutte le istituzioni e dei cittadini”.

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