E’ una sconfitta sonora per il premier Renzi e per tutto il Partito Democratico. Il “No” alla riforma costituzionale ha stravinto e ha creato un forte terremoto politico: il primo ministro italiano infatti, apprendendo i risultati, si è subito dimesso per la felicità delle opposizioni.
Affluenza record (68%) in tutta Italia tranne che in Campania dove il numero dei votanti si è attestato intorno al 58%. Perde nella sua Regione, quindi, il Governatore De Luca che ha provato in tutti modi di convincere i cittadini a votare “Si” al referendum fallendo miseramente.
In provincia di Napoli, comunque, la percentuale è stata ancora minore: 56%. Schiaccianti le vittorie del “No” anche in città storicamente “rosse” e governate da governi di centro sinistra come per esempio Torre Annunziata e Castellammare di Stabia: in queste zone infatti i cittadini (il 68%) hanno preferito votare in maniera contraria alla referendum costituzionale.
Anche la città di Salerno, da sempre appartenente al Partito Democratico, ha votato in maniera negativa: in Campania è stato, come si può vedere, un fallimento. A Napoli, invece, hanno votato “No” il 68% degli aventi diritto. Il Pd di conseguenza deve seriamente prendere in considerazione questi dati anche per le prossime elezioni politiche, sempre se ci saranno: il calo dei consensi è sicuramente importante e da non sottovalutare.
Festeggiano le opposizioni come per esempio il Movimento 5 Stelle e il centrodestra tutto: la Campania, nello scacchiere nazionale, è stata una delle regioni che ha determinato la sconfitta del premier Matteo Renzi e del ministro Boschi.