Scooter bruciato e murales inquietanti: la firma della criminalità a Bagnoli

scooter-bruciato-bagnoli-3Ritrovato scooter bruciato in una traversa secondaria di via Boezio a Bagnoli: sul muro vicino al mezzo dato alle fiamme murales inneggianti con grande probabilità a pregiudicati della vicina Cavalleggeri. Un particolare: le fiamme sarebbero state appiccate con particolare attenzione sullo sterzo e sotto la sella, evidentemente per cancellare impronte digitali e indizi utili. La musica non cambia: D’Ausilio di Bagnoli (retti dal ras latitante Felice) contro il gruppo Giannelli (comandato dal boss Alessandro attualmente detenuto) di Cavalleggeri. Ieri Bagnoli è stata letteralmente blindata dalle unità anticrimine della polizia di stato: posti di blocco ovunque con particolare riferimento a piazzetta Bagnoli.

Sembra che gli inquirenti stiano stringendo il cerchio intorno al latitante Felice D’Ausilio che potrebbe avere i giorni contati. Il ras Alessandro Giannelli sarebbe, secondo alcune indiscrezioni, prossimo alla scarcerazione: gli investigatori temono l’acutizzarsi dello storico conflitto tra i due gruppi criminali proprio in occasione della scesa diretta in campo dei due leader. In tal senso si starebbe lavorando da un lato per colpire esponenti di scooter-bruciato-bagnoli-2spicco dei Giannelli e dall’altro per assicurare alla giustizia Felice D’Ausilio in modo da evitare un’ennesima guerra di camorra. Solo per miracolo ad oggi il conflitto tra i due sodalizi criminali non ha prodotto vittime innocenti: si spara ovunque tra la gente e a qualsiasi ora del giorno.

Le stesse e gli atti intimidatori sono talmente frequenti da richiedere la massima attenzione da parte delle forze dell’ordine che non sempre verrebbero a conoscenza dei fatti in tempi rapidi. Il muro di omertà che ancora protegge i boss complica enormemente il lavoro dei servitori dello Stato a cui comunque va indiscusso il plauso della comunità. Secondo radio mala lo scooter bruciato potrebbe essere stato utilizzato proprio in una delle ultime stese nella zona. La gente continua a vivere nel terrore di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato. I cittadini chiedono alle istituzioni campagne di prevenzione mirate a sensibilizzare i giovani sulle insidie della camorra. Un sistema talmente spietato da comprare per poche centinaia di euro giovani vite, sostituendosi ingannevolmente alla sovranità della Repubblica. Una folle illusione che conduce inesorabilmente alla tomba o alla lunga detenzione.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.