Nuova stesa di camorra a Napoli la scorsa notte in via Capasso, zona Case Nuove. Dodici i colpi di pistola esplosi a giudicare dai bossoli rinvenuti poco dopo sul posto dai carabinieri (bossoli di pistola semiautomatica calibro 9×21).
Secondo alcune testimonianze due uomini a volto coperto a bordo di una moto di grossa cilindrata sarebbero responsabili di un raid ancora tutto da chiarire per gli inquirenti. Sembra infatti che qualcuno abbia notato un terzo uomo a piedi scappare velocemente verso uno stabile attiguo: questo farebbe pensare ad un vero e proprio agguato fallito nei confronti di qualche pezzo da novanta dei Mazzarella.
Gli investigatori al momento mantengono il massimo riservo: una cosa è certa la guerra tra i nuovi Giuliano e i Mazzarella è in pieno svolgimento.
Le nuove leve dei Giuliano, una volta signori assoluti di Forcella e membri apicali della Nuova Famiglia, non avrebbero mai digerito lo sconfinamento dei cosiddetti “sangiovannari”, ovvero dei Mazzarella che starebbero tentando la conquista definitiva del centro storico, forti di un esercito di affiliati composto da spietati gruppi di fuoco.
Una faida senza sosta combattuta tra i vicoli di Napoli in questi giorni affollati da turisti per la tradizionale visita ai presepi di San Gregorio Armeno e alle meraviglie storiche della città. Ad oggi solo per miracolo non c’è scappata la vittima innocente in un conflitto di camorra che non conosce sosta. A sparare killer poco più che adolescenti, spesso sotto l’effetto di stupefacenti e ignoranti sino all’inverosimile.
Si emulano incoscientemente personaggi di note fiction come Gomorra nell’illusione di distinguersi dal branco, di imporsi con la violenza in un contesto sociale dove la miseria e l’inciviltà regnano sovrane. Le forze dell’ordine fanno quello che possono, ma senza adeguata scolarizzazione, occupazione e sana aggregazione lo scontro con il sistema è perso in partenza.
Non comprendiamo l’atteggiamento mediatico del sindaco di Napoli Luigi de Magistris che continua a parlare di ripresa del turismo in città forse ignorando che proprio dove transitano i visitatori si combatte una guerra di camorra ormai da anni a suon di morti ammazzati per strada.
Della serie: a volte si ha quasi l’impressione che certe realtà siano ignorate volutamente come se appartenessero a comunità diverse da quella partenopea.
Alfonso Maria Liguori