Vent’anni dall’omicidio Cavaliere. Legalmente: “Bisogna dedicargli la biblioteca comunale”

vincenzo_zurlo_presidentelegalmenteitaliaErano le 4.10 del mattino del 19 novembre 1996. Cavaliere stava uscendo dalla sua abitazione per recarsi a lavorare presso il suo caseificio, quando un killer in motocicletta, di sorpresa, lo colpì. Nonostante i tempestivi soccorsi e il trasporto in ospedale, morì il 12 dicembre successivo, senza mai abbandonare il coma.

L’imprenditore aveva subito minacce di estorsione, come molti altri in quel periodo nella zona dei Monti Lattari. I soldi glieli avevano chiesti per conto di Nicola ‘o fuoco alias Nicola Carfora. La crudeltà del boss non spaventò Cavaliere al punto da denunciare i fatti accaduti e le persone che li avevano messi in pratica.

Ma nella inaccettabile logica della camorra un affronto del genere non poteva rimanere impunito altrimenti altri avrebbero potuto seguire l’esempio di un uomo così audace.

Proprio per non dimenticare questa audacia e questo coraggio, l’Associazione Legalmente Italia aveva proposto e proporrà una petizione per intitolargli la biblioteca comunale. “Un’iniziativa solo sospesa per non creare sovrapposizioni e strumentalizzazioni col voto amministrativo” – dice Vincenzo Zurlo (in foto), Presidente dell’associazione Legalmente Italia – “La nostra fiducia adesso, perché ciò avvenga, è riposta nel nuovo governo cittadino: l’intitolazione deve essere un impegno che tutta la politica locale deve assumere nei confronti della città per donare, attraverso la memoria, una speranza alle generazioni di domani”.

Queste ultime infatti rappresentano il futuro, così come i giovani di oggi la possibilità di riscatto rispetto al passato. “Quando qualche cittadino mi ha chiesto: “Perché proprio la biblioteca comunale?”. Gli ho risposto che oggi, la vera antimafia è investire nella cultura” – conclude il dott. Zurlo.

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