A teatro Bellini è in scena “Ivanov” di Čechov con e di Filippo Dini

ivanovFino al 18 dicembre prossimo, al teatro Bellini di Napoli, è in scena “Ivanov” di Anton Čechov, traduzione di Danilo Macrì, con Filippo Dini (sua anche la regia), Sara Bertelà, Nicola Pannelli, Antonio Zavatteri, Orietta Notari, Valeria Angelozzi, Ivan Zerbinati,  Ilaria Falini, Fulvio Pepe. Cechov è un medico russo, scrittore e drammaturgo del 1800, il quale scopre il teatro quando assiste allo spettacolo “La bella Helene” di Offenbach; da quel momento si interessa all’arte della recitazione, in quanto gusta la finzione, che a volte è anche realtà. Da allora interpreta “Amleto e Gogol”, nonché melodrammi, farse, commedie, soprattutto gli piace imitare gli attori, per cui con la sorella ed il fratello crea una compagnia che si esibisce per le case.

La trama dello spettacolo racconta di Nikolai Ivanov, sposato con Anna Petrovna, donna che è molto malata e il dr. Lvov lo informa che la moglie avrebbe bisogno di trascorrere un periodo di riposo in Crimea; ma Ivanov rivela di essere a corto di soldi ed indebitato, per cui non è in grado di sopportare la spesa, ugualmente però, insieme alla consorte ed al dr L’vov, si reca a casa dei Lebedev. Quando il protagonista è con gli amici o con l’amministratore dei suoi beni, Borchin, l’argomento del discorso è sempre il danaro, se discute con il dottore il dialogo si sposta sulla malattia della moglie. I suoi amici sparlano di lui, affermando che Ivanov ha sposato Anna per la sua dote. Intanto egli corteggia la figlia dei Lebedev, Sasha, che poi, morta la moglie, sposa; anche questo matrimonio è oggetto di pettegolezzi per cui il protagonista sta per commettere una sciocchezza che gli sarebbe costata cara e la stessa Sasha glielo impedisce.

“Filippo Dini mostra alla platea, sullo sfondo di un ambiente russo prerivoluzionario, un Cechov moderno e narra, con piacevole umorismo, una storia vivace di coppie in crisi e mariti depressi, di donne tradite e giovani innamorate, di nobili decaduti ed arrampicatori sociali”.

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano