Nella serata del 31 dicembre pochi minuti prima dello scoccare della mezzanotte e dei festeggiamenti per il 1° dell’anno, un preoccupante incendio è divampato nei pressi del deposito di gasolio della Isecold, società di servizi del settore petrolifero e petrolchimico.
Il fuoco ha raggiunto in breve tempo le mura del deposito situato nella zona sud dello scalo marittimo di Torre Annunziata. Grazie all’intervento celere dei Vigili del Fuoco e delle Forze dell’ Ordine si è scongiurato il peggio.
Pare che l’incendio abbia avuto origine da materiale di deposito stoccato, siamo in attesa di verifiche e indagini che possano risalire alle cause, ma siamo convinti che questo preannunciato “disastro” possa essere definitivamente abolito grazie ad un piano di emergenza ben strutturato, come da richiesta protocollata nello scorso Maggio dal Meetup Amici di Beppe Grillo Torre Annunziata Oplonti con oggetto: Rischio Industriale e piani di emergenza esterni (P.E.E.).
“Riteniamo che tale richiesta – spiegano i grillini – debba essere presa in considerazione e adottata al più presto dai nostri amministratori e dal sindaco Starita che in quanto tale è il primo responsabile della sicurezza e dell’incolumità dei propri cittadini. Questo grave incidente riapre uno scenario di rischio annunciato. È evidente che manca un controllo della nostra Amministrazione sulle procedure di emergenza in caso di rischio incendio ed esplosione. Se un incendio di vaste proporzioni si è potuto sviluppare in una area così fortemente popolata è fortissima la nostra preoccupazione per l’inerzia e il disinteresse al nostro preciso grido di allarme; vogliamo sapere quali provvedimenti sono stati presi (se sono stati presi) dalla nostra segnalazione.
È nostro dovere chiedere l’intervento della Prefettura e degli organi di vigilanza e controllo sulle strutture presenti nel Porto. Non più “Annunci” e buoni propositi, ma fatti concreti per la salvaguardia della nostra città e dell’ambiente”.
Come detto precedentemente, i grillini puntano il dito sul piano d’emergenza che deve essere per forza di cose aggiornate dalle autorità competenti. Al termine di un comunicato, è proprio a queste autortià che gli attivisti hanno deciso di rivolgersi: “Chiediamo di compulsare la Isecold S.P.A. al rispetto della pianificazione dell’emergenza, sollecitando l’invio delle informazioni inerenti alle attività svolte dall’azienda come da co.2 art.21 D.Lgs. 105/2015. Acquisite le informazioni, che venga aggiornato il Piano di emergenza comunale, visto che a pag. 76 del sopracitato paragrafo 4.5 (rischio industriale), i redattori del piano sottolineano “l’assenza di dati inerenti alle attività dell’azienda”; di informare la popolazione circa gli scenari di rischio, incendio, esplosione ed esalazioni tossiche e le misure di prevenzione e protezione della popolazione come previsto da co.4 art.21 D.Lgs. 105”.