Shock in Campania. Coniugi prigionieri nella loro abitazione

Prigionieri in casa - ScafatiE’ alle pagine de Il Gazzettino Vesuviano che degli anziani coniugi campani hanno deciso di affidare la loro scioccante e drammatica storia. Anna Tozzi ed Eugenio Savarese, rispettivamente di 75 e 77 anni, sono una coppia di anziani vissuti a Scafati, in provincia di Salerno, per quasi tutta la loro vita. Una vita fatta di grandi sacrifici per via delle loro forti difficoltà nel camminare, cosa che però non ha impedito ai due di condurla all’insegna della felicità, almeno fino ad oggi.

Nonostante gli evidenti problemi di deambulazione, dovuti alla poliomielite infantile per Eugenio e ad un’operazione andata male per Anna, la coppia un tempo era molto nota in città. Infatti Eugenio Savarese è stato collaboratore scolastico nella scuola media Tommaso Anardi di Scafati, e sono tanti i bambini ormai cresciuti che ricordano il suo carattere gioviale, così come la gentilezza di sua moglie Anna, sempre al suo fianco durante quell’esperienza. Eugenio ha sempre avuto anche una grande passione per la pittura ed il suo estro artistico lo ha anche portato in passato a realizzare mostre dei suoi dipinti, molti dei quali erano affissi permanentemente sulle pareti della scuola dove ha lavorato.

Da allora però sono passati anni e, rimasti soli, i due coniugi con l’avanzare dell’età hanno dovuto fare i conti anche con l’aggravarsi delle loro condizioni fisiche che oggi li vedono costretti a rimanere bloccati in casa. Eugenio infatti da qualche mese è finito sulla sedia a rotelle, mentre Anna si muove a fatica e con grande difficoltà, tanto che anche qualcosa di banale come spazzare il pavimento è diventata una vera e propria impresa a rischio della sua incolumità.

Negli anni il comune di Scafati non li ha lasciati totalmente soli, tanto che, come tutte le persone aventi diritto, i due godevano di assistenza sanitaria domiciliare che provvedeva a inviare un operatore che si occupava di loro per alcune ore. Circa due anni fa il servizio ha subito dei tagli ma, nonostante ciò, la coppia di anziani ha potuto godere per alcune ore alla settimana della presenza dell’operatore nell’ausilio di faccende anche banali, rese a loro impossibili dalle disabilità.

Tutto ciò fino a questa settimana, perché a quanto pare il servizio di assistenza domiciliare è stato sospeso totalmente a tutti gli aventi diritto senza troppe spiegazioni. Questo lo sfogo dei due coniugi: “Siamo prigionieri nella nostra casa. Per noi è difficile anche alzarci dal letto o lavarci. In alcuni casi proviamo ad aiutarci a vicenda appoggiandoci l’uno all’altra per sorreggerci, ma non sempre è facile perché rischiamo di cadere e farci del male, come è già capitato in alcuni casi. Non possiamo uscire di casa perché non riusciamo a camminare o a scendere le scale del nostro appartamento. Anche per comprare la spesa o un pezzo di pane dobbiamo affidarci alla fortuna o alla cortesia di vicini o persone di passaggio. La nostra vita era già abbastanza difficile, senza assistenza domiciliare non vedo come potremo andare avanti. Le istituzioni ci hanno abbandonato. Abbiamo provato a telefonare i servizi sociali della città e il comune di Scafati ma nessuno risponde alle nostre chiamate. Possiamo provare a resistere, ma quando ripartirà il servizio che si occupa di noi?”

Uno sfogo davvero toccante quello di Eugenio ed Anna, un appello disperato a cui anche chi vi scrive fa fatica ad essere indifferente e trattenere le emozioni.
La scure del commissario prefettizio Vittorio Saladino, alla guida provvisoria della città di Scafati a seguito delle dimissioni del primo cittadino Pasquale Aliberti, dopo essersi abbattuta sugli stipendi dei dirigenti di Palazzo Meyer, sembra che sia finita anche sulle cooperative che si occupano di assistenza sanitaria domiciliare.

Capiamo che serva in molti casi una pausa e uno stop per fare il punto della situazione, ma privare i cittadini in difficoltà di una risorsa così importante sa quasi di condanna a morte… e proprio durante le feste di Natale! Per quanto ancora gli scafatesi e gli aventi diritto sul territorio come Anna ed Eugenio dovranno resistere senza operatori sanitari a domicilio? Nelle prossime ore lo chiederemo al commissario Saladino e all’Asl e speriamo che si possa trovare una soluzione a quest’increscioso problema.

Raffaele Cirillo

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