Scontro de Magistris-Saviano, ma Napoli non ha bisogno nè di mostri nè di eroi

Saviano fa bene a criticare, De Magistris fa bene a replicare. I media fanno bene a riportare il confronto. Ognuno di noi fa bene a pensarla come meglio ritiene.

Se da qualche tempo l’oggetto della discussione mediatica è finalmente il “recupero di Napoli” è anche grazie al confronto, talvolta esasperato, tra il sindaco e lo scrittore.

Napoli è una città culturalmente viva, la discussione serve a conoscere criticità e potenzialità.

L’importante è non arroccarsi sul personale, quello è l’errore più grave che si può commettere. Perché l’Io smisurato in ogni campo crea i mostri e crea gli eroi, e a Napoli non servono nè i primi nè i secondi.

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Su Facebook il botta e risposta. Parte il sindaco con un durissimo post rivolto allo scrittore Roberto Saviano per il quale a Napoli nulla sta cambiando. L’aspro confronto dopo la sparatoria nella zona del mercato della Duchesca dove sono stati feriti tre senegalesi ed una bambina di 10 anni.

“Caro Saviano, sei diventato un brand che tira se tira una certa narrazione”, scrive ancora de Magistris.”A Napoli più si spara, più cresce la tua impresa. Non posso credere che il tuo successo cresca con gli spari della camorra”.

Pronta la risposta dello scrittore: “Sindaco de Magistris, quando le mistificazioni della sua amministrazione verranno al pettine, a pugnalarla saranno i tanti lacchè, più o meno pagati, dei quali si circonda per mistificare la realtà, unico modo per evitare di affrontarla”.  E continua rincarando la dose: “Due sparatorie in pieno centro e una bambina di 10 anni ferita in un luogo affollatissimo della città: ma il sindaco è infastidito dalla realtà, a lui non interessa la realtà, a lui interessa l’idea, quell’idea falsa di una città in rinascita: problema non sono le vittime innocenti del fuoco della camorra, problema è che poi Saviano ne parlerà. Il contesto nel quale nascono e crescono le organizzazioni criminali, fatto di assenza delle regole e lassismo, da quando lui è sindaco non solo non è mutato, ma ha preso una piega più grottesca: ora la camorra in città è minorenne e il disagio si è esteso alle fasce anagraficamente più deboli”.

“Caro Saviano – aggiunge il sindaco – mi occupo di mafie, criminalità organizzata e corruzione da circa 25 anni, inizialmente come pubblico ministero in prima linea, oggi da sindaco di Napoli. Ed ho pagato prezzi alti, altissimi. Non faccio più il magistrato per aver contrastato mafie e corruzioni fino ai vertici dello Stato. Non ti ho visto al nostro fianco. Caro Saviano, ogni volta che a Napoli succede un fatto di cronaca nera, più o meno grave, arriva, come un orologio, il tuo verbo, il tuo pensiero, la tua invettiva: a Napoli nulla cambia, sempre inferno e nulla più. Sembra quasi che tu non aspetti altro che il fatto di cronaca nera per godere delle tue verità”, sostiene il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris.

“Se utilizzassi le tue categorie mentali dovrei pensare che tu auspichi l’invincibilità della camorra per non perdere il ruolo che ti hanno e ti sei costruito. E probabilmente non accumulare tanti denari. Ed allora, caro Saviano, mi chiedo: premesso che a Napoli i problemi sono ancora tanti, nonostante i numerosi risultati raggiunti senza soldi e contro il Sistema, come fai a non sapere, a non renderti conto di quanto sia cambiata Napoli. Ce lo dicono in tantissimi.

Tutti – continua de Magistris – riconoscono quanto stia cambiando la Città. Napoli ricca di umanità, di vitalità, di cultura, di turisti come mai nella sua storia, di commercio, di creatività, di movimenti giovanili, di processi di liberazione quotidiani. Prima città in Italia per crescita culturale e turistica. Napoli che ha rotto il rapporto tra mafia e politica. Napoli dei beni comuni. Napoli del riscatto morale con i fatti. Napoli autonoma. Napoli che rompe il sistema di rifiuti ed ecomafie. E potrei continuare. Caro Saviano, come fai a non sapere, come fai a non conoscere tutto questo. Allora Saviano non sa i fatti, non conosce Napoli e i napoletani, allora Saviano è ignorante, nel senso che ignora i fatti, letteralmente: mancata conoscenza dei fatti”.

“Non credo a questo. Sei stato da tanto tempo stimolato – afferma il sindaco – ad informarti, a conoscere, ad apprendere, a venire a Napoli. Saviano non puoi non sapere. Non è credibile che tu non abbia avuto contezza del cambiamento. La verità è che non vuoi raccontarlo. Voglio ancora pensare che, in fondo, non conosci Napoli, forse non l’hai mai conosciuta, mi sembra evidente che non la ami. La giudichi, la detesti tanto, ma davvero non la conosci. Ed allora, caro Saviano, vivila una volta per tutte Napoli, non avere paura. Abbi coraggio. Mescolati nei vicoli insieme alla gente, come cantava Pino Daniele”.

L’invito di de Magistris, è a mischiarsi “ai tanti napoletani che ogni giorno lottano per cambiare, che soffrono, che sono minacciati, che muoiono, che sperano, che sorridono anche. Caro Saviano, cerca il contatto umano, immergiti tra la folla immensa, trova il gusto di sorridere, saggia le emozioni profonde di questa città. Saviano pensala come vuoi, le tue idee contrarie saranno sempre legittime e le racconteremo, ma per noi non sei il depositario della verità. Ma solo una voce come altre, nulla più. E credimi, preferisco di gran lunga le opinioni dei nostri concittadini che ogni giorno mi criticano anche ma vivono e amano la nostra amata Napoli. Ciao Saviano, senza rancore, ma con infinita passione ed infinito amore per la città in cui ho scelto di vivere e lottare”.

Carmine Iovine

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