Pomigliano si prepara alla festa del patrono: San Felice in Pincis

festa-patrono-pomiglianoMartire della Chiesa Cattolica, seppure non subì supplizio capitale ebbe diverse vessazioni e patì sofferenze atroci sotto l’impero di Decio che ebbe termine nel 251 e poi di Valeriano fino al rescritto del 258. Di origini orientali, figlio di Ermia, siriano, rappresenta in tutto e per tutto le atrocità e le sofferenze cui il popolo cristiano, la cristianità e l’Occidente e l’umanità tutta vivono in questo periodo.  Le caratteristiche dell’apostolato di Felice furono zelo, predicazione, vincolo filiale col proprio vescovo, Massimo. Quest’ultimo durante le persecuzioni si ritira sui monti e Felice rimane solo ma non ha timori, conscio che Cristo è in lui a combattere per la verità. Arrestato e tradotto in carcere, incatenato, più volte Cristo e gli angeli si manifestano in suo soccorso ed alleviano le sue giobbesche sofferenze, sino a liberarlo e condurlo dall’amato vescovo, morente e risanato dagli acini d’uva. Continuano le persecuzioni ma Felice è sempre salvato e protetto e consolato dall’alto con interventi divini e straordinari. Dopo le persecuzioni ritorna dagli amati fedeli ma rinuncia all’episcopato per condurre vita ascetica. La sua fede pregnante e la sua resistenza alle sofferenze, soprusi e vessazioni, fanno di lui il protettore della ” Verità”, invocato da chi chiede Giustizia Divina ma anche efficace per combattere le insidie del male e la superstizione e gli spergiuri.

Le sue spoglie risiedono a Cimitile, ove è altresì venerato, nell’Ara Veritatis.  Pomigliano d’Arco è legato al martire da tempo immemore, già nel XIII secolo, ma secondo alcuni studiosi anche prima, vi era una chiesa in suo onore, situata in Piazza Mercato e poi spostata nel corso Vittorio Emanuele, ove è presente tutt’ora. Pomigliano conserva anche una preziosa reliquia del Santo.

I novenari ed i tridui, già cominciati lo scorso 5 gennaio, proseguiranno sino a venerdì 13. Si terrà  poi la concelebrazione eucaristica dei parroci della città, alle ore 18. Il 14, giorno della ricorrenza le Sante Messe,  saranno  animate dai cori parrocchiali pomiglianesi. La processione percorrerà Piazza San Felice, via Vittorio Emanuele, via Trieste, via Carducci, via Giovanni Leone, già piazza Primavera, via Ercole Cantone, via Terracciano, via Carmine guadagni, via Napoli, via Caserta, via borgo Paciano per poi rientrare a piazza San Felice. Previsti inoltre, da lunedì 9 a venerdì 13 diversi incontri a carattere culturale-religioso in diversi circoli didattici della cittadina pomilia.

San Felice in Pincis, protettore di Pomigliano d’Arco, di cui ogni cittadino è fiero, è un emblema ed un rifugio, un modello da seguire, che miscela zelo a vita ascetica, contemplazione a lavoro instancabile, resistenza alle sofferenze ad amore per la verità. Un faro, una luce che può illuminare, in questi tempi, l’umana gente, avviluppata in sofferenze e crisi economiche, guerre e terrorismo.

Giovanni Di Rubba 

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