Le sue spoglie risiedono a Cimitile, ove è altresì venerato, nell’Ara Veritatis. Pomigliano d’Arco è legato al martire da tempo immemore, già nel XIII secolo, ma secondo alcuni studiosi anche prima, vi era una chiesa in suo onore, situata in Piazza Mercato e poi spostata nel corso Vittorio Emanuele, ove è presente tutt’ora. Pomigliano conserva anche una preziosa reliquia del Santo.
I novenari ed i tridui, già cominciati lo scorso 5 gennaio, proseguiranno sino a venerdì 13. Si terrà poi la concelebrazione eucaristica dei parroci della città, alle ore 18. Il 14, giorno della ricorrenza le Sante Messe, saranno animate dai cori parrocchiali pomiglianesi. La processione percorrerà Piazza San Felice, via Vittorio Emanuele, via Trieste, via Carducci, via Giovanni Leone, già piazza Primavera, via Ercole Cantone, via Terracciano, via Carmine guadagni, via Napoli, via Caserta, via borgo Paciano per poi rientrare a piazza San Felice. Previsti inoltre, da lunedì 9 a venerdì 13 diversi incontri a carattere culturale-religioso in diversi circoli didattici della cittadina pomilia.
San Felice in Pincis, protettore di Pomigliano d’Arco, di cui ogni cittadino è fiero, è un emblema ed un rifugio, un modello da seguire, che miscela zelo a vita ascetica, contemplazione a lavoro instancabile, resistenza alle sofferenze ad amore per la verità. Un faro, una luce che può illuminare, in questi tempi, l’umana gente, avviluppata in sofferenze e crisi economiche, guerre e terrorismo.
Giovanni Di Rubba