Una scadenza da rispettare e una promessa da mantenere ma con la paura di non riuscirci. Sono settimane importantissime per il futuro della villa comunale di Castellammare dopo le ultime polemiche che sono scoppiate a riguardo dopo il duro attacco delle opposizioni alla determinazione dirigenziale n.115 del 22/12/2016. Al centro delle discussioni ci sono alcune varianti approvate che sono state fortemente criticate sia per il costo effettivo sia allo stesso tempo per i tempi tecnici di realizzazione.
Stiamo parlando della realizzazione di un nuovo sistema fognario sul lungomare che possa accogliere le acque piovane e allo stesso tempo anche la realizzazione di un impianto elettrico sull’arenile per l’installazione, in futuro, di pedane e attività commerciali. Queste varianti sono state definite da parte dei diretti interessati come estremamente necessarie per il completamento dell’opera ma in realtà non è così. Lo fa notare in particolar modo il consigliere comunale Salvatore Vozza e tutta l’opposizione.
Questa mattina il problema è stato esposto anche in Commissione Urbanistica per risolvere il problema ma non tutto è andato come doveva andare. Ciò che ha causato più problemi, comunque, è il costo della realizzazione del sistema fognario (circa 250mila euro) che è stato coperto prelevando alcuni fondi per il completamento dei lavori di manutenzione della scuola di Postiglione. Spiegano le opposizioni: “Questo tipo di varianti sono inaccettabili e allo stesso tempo illegittime. Il motivo? I lavori non si possono definire imprevedibili relativamente al progetto di base in se. Vale a dire che anche senza i lavori complementari il tutto si concluderebbe secondo il progetto approvato.
Allo stesso tempo, i lavori non possono in alcun caso essere considerati imprevisti essendo stati inclusi, per stessa ammissione formalizzata del RUP, in un PT approvato in data 9 maggio 2016. E inoltre prelevare dei fondi per il completamento della scuola di Postiglione avrebbe comportato anche una modifica al Piano Triennale 2016 – 2018 approvato in consiglio comunale lo scorso dicembre.
Le opposizioni comunque minacciano: “Ove non si realizzasse con immediatezza, dopo il lavoro svolto in questa Commissione Consiliare, un ripensamento ovvero una precisazione esaustiva e conferente attestante la liceità di quanto operato, non possa che configurarsi l’obbligo di deferimento della procedura all’ANAC ed al Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza”.
Gennaro Esposito