L’immobile disabitato in via Marco Aurelio, dov’è avvenuto il sequestro, risulta sotto il controllo dei gruppi “Puccinelli-Petrone-Legnante”: gli investigatori temono che i prezzi della droga oltremodo competitivi nel rione Traiano ostacolino le piazze di “Scampia” e “Secondigliano” che potrebbero scendere in guerra per il controllo assoluto delle principali piazze di spaccio. Una sorta di monopolio dello smercio di stupefacenti che i clan sarebbero pronti a contendersi a suon di morti ammazzati per strada. “Radio mala” parlerebbe di gruppi di fuoco composti da giovani poco più che adolescenti, fanatici e spesso cocainomani consumati pronti a fare fuoco contro chiunque e a qualsiasi ora del giorno.
Dell’emergenza sicurezza nel rione Traiano ci eravamo occupati spesso in passato intervistando giovani del posto sulle reali condizioni di vita di chi popola l’area. Il problema è che le istituzioni in certe zone di Napoli faticano vistosamente ad imporsi: le forze dell’ordine fanno l’impossibile per garantire la pubblica sicurezza con organici insufficienti e supporti logistici inadeguati.
Purtroppo l’inoccupazione e l’ignoranza favoriscono enormemente la camorra: poche centinaia di euro per comprare la vita di un adolescente, forse uno scooter e un cellulare griffato. Tanto agli occhi ingenui di chi vive in famiglie umili dove si fatica persino a mettere insieme pranzo e cena. Così le giovanissime vittime intraprendono un percorso di inciviltà e violenza che conduce inesorabilmente alla tomba o al carcere. Ecco perché crediamo in tutta onestà che qualche amministratore locale continui a decantare una realtà ben diversa da quella partenopea. Della serie: senza scolarizzazione e occupazione il match con il “sistema” è perso in partenza, il resto è retorica e nulla di più.
Alfonso Maria Liguori