Bando di privatizzazione delle Terme contestato dalle opposizioni: il Comune pronto a modificarlo

Come anticipato più di una volta, l’amministrazione comunale sta lavorando al bando di privatizzazione del complesso delle Antiche Terme con il quale si tenta di ridare dignità all’intera struttura abbandonata per troppo tempo all’incuria. Nel corso degli anni sono stati spesi circa 12 milioni di euro per il funzionamento del complesso termale e ora il sindaco Pannullo ha pensato al bando di privatizzazione per rilanciare il tutto.

Quest’ultimo sarà discusso a breve in un consiglio comunale dedicato anche se nelle ultime ore le opposizioni hanno contestato alcuni punti principali dell’intero bando proposto dall’amministrazione comunale. Al centro delle polemiche sono finiti i requisiti richiesti dal Comune per poter partecipare e allo stesso tempo anche il modus operandi con il quale sarà affidato al vincitore la gestione dell’intera superficie composta da circa 19mila mq.

Primo punto contestato riguarda in particolar modo la decisione di affidare inizialmente la gestione ad un soggetto privato e poi attraverso un “Project Financing” si punta, in un secondo momento, a creare una nuova gara. Il vincitore di questa gara avrà in gestione l’intero complesso per un durate pluriennale. Questo almeno è quello che si evince dalla delibera stabiese ma in realtà è molto poco chiara tanto che l’opposizioni hanno chiesto di renderla sicuramente più semplice soprattutto per la comprensione.

Al centro delle polemiche sono finiti però i requisiti di partecipazioni. Tutte le società che hanno un bilancio (del 2015 o proprio l’ultimo approvato) superiore a 500.000 euro può partecipare alla gara. Inoltre, deve garantire i servizi di attività termale, sviluppo asset benessere, caffetteria e ristorazione, promozione del sito per eventi culturali e non, informazione turistica fino al 2039, quando terminerà la concessione delle acque.

I punti contestati dalle opposizioni, però, sono quelli successivi: prima di tutto non si può mettere come requisito il bilancio fissato non meno di 500mila euro. Si tratta di una cifra troppo piccola per i grandi colossi che potrebbero partecipare al bando e soprattutto per il valore dell’intera struttura. Si chiede nei requisiti, inoltre, di aver maturato esperienza nella conduzione e gestione di imprese operanti in uno dei seguenti settori: termale, benessere, sanitario, turistico alberghiero tanto che qualsiasi catena di alberghi importante potrà partecipare alla gara.

Al termine di questa parte iniziale della gara, sarà creata una commissione di valutazione che deciderà sul vincitore. Se il consiglio comunale, però, non dovrebbe condividere il progetto presentato può benissimo chiedere alla società di modificarlo. Così facendo il lavoro della commissione è nullo e tutto passa nelle mani dell’amministrazione comunale. Sono punti, come si vede, molto controversi che hanno subito allertato le opposizioni che sono consapevoli dell’importanza di tale percorso per tutto il termalismo stabiese.

La maggioranza potrebbe a breve revisionare l’intero bando e migliorare quei punti che sono più contestati prima di farlo approvare in consiglio comunale. Dopo questo ultimo atto, si darà il via alla gara con la speranza di vedere assegnata la struttura entro il minor tempo possibile così da dare finalmente una svolta all’intera vita economica di Castellammare.

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