Le aule, sgombere da sedie e banchi “curriculari”, sono diventate il palcoscenico dei ragazzi che si sono cimentati nelle attività più disparate. Dalle rappresentazioni teatrali con balli e recitazione di poesie, alla rivisitazione di alcuni frammenti di filosofi come Empedocle e Democrito, passando per l’excursus sulla condizione femminile dall’antica Grecia ad oggi.
Lungo i corridoi si potevano apprezzare anche prodotti tradizionali quali le classiche pizze fritte o a portafoglio, i dolci tipici e degustare vini locali. I banchetti sono stati allestiti da diverse aziende del vesuviano tra cui la pizzeria Fratelli Caponi e i Nobili del Vesuvio.
Nel corso della serata sono intervenuti, oltre al sindaco Giosuè Starita, diversi intellettuali che hanno decantato la bellezza della civiltà greco-romana.
Notte di successi, non solo in difesa del mondo antico, ma per tutta la scuola. “Le eccellenze vanno promosse in ogni area – ha spiegato il preside Benito Capossela – da qui, anche la partecipazione degli studenti dei licei scientifico e linguistico”.
“L’eterna contrapposizione tra classico e scientifico non esiste più, adesso c’è un comune senso di appartenenza alla scuola”, ha continuato Capossela. Anacronistico anche il rapporto basato sul timore dell’alunno nei confronti dell’insegnante, “i tempi sono cambiati, i ragazzi la mattina si svegliano con la voglia di venire a scuola: tutto merito del metodo di insegnamento, improntato sulla stimolazione della curiosità degli studenti”.
Il riscontro finale è stato del tutto positivo, le aule sono state affollate fino alla mezzanotte, orario di chiusura dell’evento. Non resta che fare i complimenti ai ragazzi che, con la loro partecipazione, hanno permesso un tuffo nel mondo antico e hanno dimostrato che la scuola è ancora “viva e vitale”.
Roberta Miele