Napoli, allarme baby gang tra “Cavalleggeri” e “Bagnoli”: rapine e aggressioni

Movida del weekend a rischio per i ragazzi tra “Cavalleggeri” e “Bagnoli” a Napoli: pare infatti che da qualche tempo una banda di giovani poco più che adolescenti si sia resa responsabile di aggressioni e rapine ai danni dei coetanei della zona. Le vittime non denuncerebbero le aggressioni subite per timore di ritorsioni: alcuni membri della baby gang sarebbero direttamente imparentati con pezzi da novanta del “sistema”. Una brutta faccenda che getta ulteriormente le famiglie nel panico.

Garantendo l’anonimato abbiamo intervistato un ragazzo di Cavalleggeri testimone di un aggressione ai danni di un conoscente: “Stavamo rientrando vero la mezzanotte – ha precisato il giovane – quando un gruppo di ragazzi all’altezza della metropolitana di Cavalleggeri ha chiesto al mio amico una sigaretta. Alla risposta che non essendo fumatore non aveva tabacco con se il gruppo è diventato violento spintonandolo con violenza e intimandogli di consegnare soldi e cellulare.

Il telefonino lo hanno reputato “vecchio” e hanno detto che poteva tenerselo. Poi si sono dati rapidamente alla fuga su alcuni scooter parcheggiati sul posto. Il mio amico ha preferito non denunciare l’accaduto perché avrebbe riconosciuto in uno degli aggressori un parente di un boss della zona. Vi preghiamo dalle pagine del giornale di lanciare un appello alle istituzioni perché le forze dell’ordine presidino i luoghi soprattutto nella tarda serata del weekend dove più frequentemente avvengono le aggressioni”.

Mentre intervistavamo il giovane altri ragazzi raccontavano di episodi analoghi avvenuti a via Diocleziano, arteria che congiunge Bagnoli con Cavalleggeri. Raccogliamo l’appello dell’adolescente comprendendo il timore di chi deve convivere poi con certa gente non sentendosi tutelato dalle istituzioni adeguatamente. In tal senso occorre fare una precisazione: massima fiducia nelle forze dell’ordine che a discapito di organici insufficienti e supporti logistici inadeguati fanno miracoli per garantire l’ordine pubblico in città.

Ma sul lassismo delle istituzioni, della politica che dovrebbe fare prevenzione e palesemente non pone in essere alcuna strategia operativa in tal senso non c’è discussione, sfidiamo chiunque viva in certe zone di Napoli a contraddirci. Un plauso è ancora rivolto dalla comunità alle associazioni di volontariato e alle parrocchie che eroicamente si oppongono alla prevaricazione violenta e all’alienazione sociale. Della serie: signori politici per amore di Napoli “svegliatevi”, la città ha già pagato un prezzo altissimo per il vostro quinquennale letargo.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.