Torre Annunziata, il narcotraffico dietro l’agguato del 2015: otto arresti

Agguato al rione “Poverelli” di Torre Annunziata nel 2015: ricostruita dinamica e individuati i responsabili. I carabinieri del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) partenopea nei confronti di otto indagati.

Tutti sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, tentato omicidio, associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti, estorsione e detenzione e porto illecito di armi, tutti aggravati dal metodo e dalle finalità mafiose.

I carabinieri hanno ricostruito, tra l’altro, la dinamica del tentato omicidio avvenuto a Torre Annunziata il 10 febbraio 2015 di un narcotrafficante che si era ribellato al pagamento del “regalo di Natale per i carcerati”.

Documentato il giro delle estorsioni agli imprenditori locali, la gestione delle piazze di spaccio con imposizione del versamento di una quota dei profitti nelle casse del clan, nonché la disponibilità e l’uso spregiudicato di armi nei confronti delle consorterie avverse.

A restare vittima dell’agguato fu Giuseppe Leo, 52 anni, con precedenti. L’uomo fu raggiunto da un colpo di pistola, mentre si trovava all’interno del rione “Poverelli”, a Torre Annunziata. I sicari spararono nell’area di un distributore di benzina, lungo la Circumvallazione, strada che unisce Torre Annunziata con Pompei e Castellammare di Stabia.

Due persone a bordo di uno scooter raggiunsero la vettura di leo nel distributore, sparando un colpo che, attraversato il lunotto posteriore, lo raggiunse alla nuca. Il 52enne fu soccorso all’ospedale di Boscotrecase e poi trasferito a Torre del Greco. I medici gli estrassero il proiettile che non era comunque entrato in profondità.

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