Napoli, cosmetici pericolosi sequestrati in aeroporto: denunciato nigeriano

I finanzieri in forza al comando provinciale di Napoli, nell’ambito dell’intensificazione del dispositivo di contrasto dei traffici illeciti in genere, hanno sequestrato presso l’aeroporto di “Capodichino” 18,35 kg di prodotti cosmetici privi di relativa documentazione sanitaria. Nello specifico gli agenti delle fiamme gialle della tenenza di Capodichino, in sinergia con l’Agenzia delle Dogane, venivano insospettiti dal nervosismo manifestato da un cittadino di origine nigeriana proveniente da Istanbul.

Dopo accurata perquisizione del bagaglio a seguito dell’extracomunitario i finanzieri rinvenivano 41 flaconi di prodotti cosmetici denominati “Caro White” e “Carotone” entrambi contenenti idrochinone, sostanza vietata dal regolamento Ce 1223/2009 che ne impedisce l’uso personale e commerciale nei paesi membri. Il nigeriano è stato conseguentemente denunciato all’autorità giudiziaria. L’operazione si colloca perfettamente nell’azione di bonifica territoriale messa in essere dalla guardia di finanza in difesa della salute pubblica e della legalità.

Quotidianamente i media ci mostrano le drammatiche conseguenze dell’uso di prodotti illegali messi in commercio spesso attraverso punti vendita cinesi. Indumenti intimi realizzati con materiali altamente tossici, giocattoli per bambini non a norma di legge, cosmetici pieni di sostanze chimiche non legali all’interno della comunità europea. Per non parlare delle tossicità di profumi contraffatti su marchi griffati.

Un business enorme dietro il quale ci sarebbe l’ombra sinistra della camorra. Il sistema avrebbe stretto un accordo con i cinesi al fine di guadagnare una percentuale sulle importazioni illegali di prodotti commerciali di largo consumo. Gente senza scrupoli pronta a tutto pur di arricchirsi. Un segnale importante quello lanciato dalla finanza in un momento particolarmente delicato quale quello attraversato dall’Europea in piena emergenza terrorismo.

Secondo alcune fonti provenienti da ambienti investigativi all’interno di innocui profumi o cosmetici potrebbero nascondersi componenti per la realizzazione di micidiali ordigni anche chimici. Un dato da non sottovalutare che impone il massimo rigore nei controlli soprattutto negli scali aereo portuali nostrani.

Alfonso Maria Liguori

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