La periferia di Lettere e la raffica di buche

Abbiamo scritto bene del comune di Lettere quando andava riconosciuto un buon lavoro fatto, come per i mercatini al Castello o come per l’inaugurazione della Casa dell’Acqua nella frazione di Depugliano.

Non possiamo esimerci, in onore della credibilità, dal sottolineare quando qualcosa un po’ meno sotto gli occhi di tutti vada meno bene e di quanto poi vada a cozzare col buono messo in atto.

Ciò che sottoponiamo all’attenzione del lettore è la precaria praticabilità di una strada che abbiamo definito periferica ma che disti dalla pizza centrale di Lettere solo pochi metri. Strada molto comoda che collega il comune con la vicina Casola di Napoli, via Santa Maria la Lama evita a chi la pratica la serie di tornanti presenti sulla strada principale. E se quest’ultima è stata recentemente asfaltata, via la Lama, percorsa sia in auto che a piedi, presenta una rincorsa di buche che rendono difficile tanto il percorso pedonale che quello con mezzi. La strada, che è costeggiata da abitazioni e varie officine, è trafficata specie durante i festeggiamenti di luglio in onore della patrona Sant’Anna; infatti, assieme alla recentemente inaugurata via Depugliano-Gesini , via Santa Maria la Lama rappresenta  una valida alternativa per raggiungere o lasciare Lettere.

Via Santa Maria la Lama

Ebbene, se le due strade sono fresche di asfalto, questa proprio no: i passati lavori alla tappa-buca presentano tutte le pecche di una toppa messa in malo modo. Basta un po’ di pioggia per ripristinare una situazione precedente già precaria che si fa carico della scia di un lavoro fatto male.

Camminando a piedi, essendo la strada abbastanza ripida, è opportuno improvvisarsi esperti slalomisti, in auto, con doppio senso di marcia, diventa inevitabile prendere la buca e sperare che l’auto ne risenti il meno possibile. Con abitazioni e con quindi servizi da garantire quali la consegna della posta, la raccolta dei rifiuti e la pulizia, fa strano che nessuno sollevi la questione, specie per chi vive la strada.

Anna Di Nola

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