Napoli, il papà di Genny Cesarano: “La camorra rovina le giovani vite”

“Lancio un appello ai ragazzi del rione ‘Sanità’ – ha commentato Antonio Cesarano, papà di Gennaro Cesarano dopo l’arresto dei responsabili dell’omicidio del figlio – perché si allontanino dalla strada e dalla violenza della camorra scegliendo di vivere onestamente di lavoro.

Quello che è successo alla mia famiglia deve essere di monito per tutti: la strada della malavita non ha nulla di positivo, rovina giovane vite per sempre mietendo vittime innocenti come è capitato al nostro Genny. Mio figlio è stato riconosciuto dai giudici ufficialmente vittima innocente della criminalità: tutti nel quartiere lo conoscevano e sapevano bene che si trattava di un ragazzo onesto fuori da qualsiasi ambiente malavitoso”.

“L’elemento che più ci rattrista in questo giorno di vittoria per la legalità – ha precisato il procuratore Giovanni Colangelo – è che nessuno del posto ha collaborato con la polizia per la ricostruzione dell’omicidio del povero Genny Cesarano. Le indagini dei pm Celeste Carrano, Enrica Parascandolo e Henry John Woodcock , coordinate dal procuratore aggiunto Filippo Beatrice, sono state ottimamente condotte dal dirigente della squadra mobile di Napoli Fausto Lamparelli e testimoniano la capacità delle istituzioni della Repubblica di rispondere all’offensiva del crimine organizzato con la massima professionalità e tempestività”.

“Ancora una volta – ha continuato il questore di Napoli Guido Maria Marino – è stato smentito chi afferma che a Napoli lo Stato è assente. I cittadini devono riporre massima fiducia nelle forze dell’ordine e nella magistratura unici veri riferimenti istituzionali per chi crede nella legalità e nello Stato. Basta con lo screditare l’operato di chi quotidianamente rischia la vita per difendere la pubbliche sicurezza e i cittadini”.

“Oggi è stato definitivamente acclarato – ha concluso Marco Acampora, legale della famiglia Cesarano – che Gennaro Cesarano è una vittima innocente della criminalità organizzata. In tal senso rivolgiamo un plauso sentito alla magistratura e alla squadra mobile di Napoli per l’eccezionale impegno profuso nelle complesse indagini. Per parlare di giustizia occorrerà aspettare la sentenza definitiva di condanna nei confronti degli indagati.

Oggi è un giorno importante per la famiglia Cesarano: chiediamo interventi preventivi forti delle istituzioni contro il crimine organizzato che annientino le cosiddette ‘stese’ che si stanno diffondendo a macchia d’olio in certi quartieri di Napoli. Non è possibile che una città come la nostra debba soprattutto in certe zone essere ancora ostaggio della camorra. Creiamo occupazione e garantiamo adeguata scolarizzazione ai giovani napoletani che vivono realtà a rischio: diamogli la possibilità di vivere con dignità e onestà i propri luoghi d’origine”.

Alfonso Maria Liguori

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