Il Gazzettino vesuviano | IGV

Boscotrecase, armi da guerra nel terreno: arrestato il boss Andrea Vangone

I carabinieri del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Torre Annunziata nei confronti di tre indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di detenzione di armi e munizionamento da guerra e violazione degli obblighi della sorveglianza speciale.

L’attività investigativa, condotta dal Nucleo Investigativo di Torre Annunziata e coordinata dalla Procura della Repubblica oplontina, è stata avviata nel mese di dicembre 2016 quando, nel corso di un’operazione di polizia giudiziaria, furono rinvenuti un fucile mitragliatore Kalashnikov e un ingente quantitativo di munizioni da guerra in un terreno incolto di via Sepolcri a Boscotrecase, storica roccaforte del clan di camorra “Gallo-Limelli-Vangone”, a poca distanza dall’abitazione di Andrea Vangone, attuale reggente del sodalizio camorristico.

Le indagini successive hanno dunque permesso di accertare che le armi fossero riconducibili a Bernardo Fattorusso e Fabio Carpentieri, affiliati al clan, che al momento del controllo dei arabinieri erano presenti nell’abitazione di Andrea Vangone insieme a quest’ultimo. I tre, immediatamente prima dell’arrivo dei carabinieri, si erano disfatti frettolosamente delle armi, poi rinvenute.

Ad aggravare la posizione di Andrea Vangone e Fabio Carpentieri, la circostanza che entrambi all’epoca dei fatti erano sottoposti alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale.

Exit mobile version